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Importazioni in crescita in Cina, una buona notizia per l’Italia

Nonostante il cambio di strategia economica nel 2016 il paese si piazza davanti Stati Uniti e Germania per le esportazioni, ma cresce molto anche l'import. Per il Made in Italy, Pechino rappresenta il primo mercato di destinazione nell’area Asia-Pacifico
di Redazione

Dopo il deficit registrato a febbraio, la bilancia commerciale cinese è tornata in territorio positivo, riportando un surplus di 23,93 miliardi di dollari nel mese di marzo. Un risultato legato alla forte crescita delle esportazioni, nonostante la recente strategia economica di Pechino sia maggiormente incentrata sulla domanda interna.

Più o meno all’inizio dello scorso anno i mercati finanziari furono investiti da una turbolenza che aveva interessato soprattutto i listini cinesi. Il Paese stava attraversando una fase di rallentamento, basti pensare che a fine 2015 l’indice Pmi manifatturiero cinese, che monitora l’andamento delle industrie, aveva registrato il quinto calo mensile consecutivo, riportando una serie negativa che non si vedeva dal 2009. La crescita economica del Paese, in effetti, era rallentata notevolmente passando al +7% del 2015 e al +6,7% registrato a fine 2016.
Si tratta comunque di un rallentamento “consapevole” e quindi in qualche modo atteso. Negli ultimi tempi il gigante asiatico ha infatti cambiato il proprio modello economico, cercando di dipendere meno dalle esportazioni e dando più importanza ai consumi interni. Una strategia che per il momento sembra stia dando i risultati attesi.
Nel corso del 2016 i consumi cinesi sono aumentati in media del 9,6%, in lieve frenata rispetto al +10,6% del 2015, pur mettendo a segno un +10,9% nell’ultimo mese dell’anno. Le esportazioni hanno registrato, come ci si sarebbe aspettato in vista del cambio di strategia economica, un brusco calo, registrando un -7,7%: il dato peggiore dal 2009.
Eppure il “crollo” non ha impedito a Pechino di confermarsi, ancora l’anno scorso, primo esportatore mondiale di merci davanti a Stati Uniti e Germania secondo la classifica della WTO (l’Organizzazione mondiale del commercio). Le ultime rilevazioni, poi, relative al mese di marzo, indicano una nuova crescita dell’export: +16,4%. Crescono a doppia cifra anche le importazioni, riportando un +20,3% dopo il +38,1% registrato a febbraio.
La crescita marcata delle importazioni cinesi è una buna notizia per l’Italia, visto che stiamo parlando del primo mercato di destinazione dell’export italiano nell’area Asia-Pacifico e del nono mercato a livello mondiale di destinazione di prodotti Made in Italy. Secondo il Sace le esportazioni italiane nel Paese potrebbero crescere ad un tasso medio annuo compreso tra il 4,2% ed il 5,6% tra oggi e ed il 2019, arrivando a toccare un valore di 12,7 miliardi di euro.

 

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