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Le elezioni presidenziali in Francia

Chi sono i candidati, l'attacco terroristico di giovedì, come si vota e cosa dicono i sondaggi: lo speciale di T-Mag
di Redazione

Domenica 23 aprile 2017 è un giorno importante per i francesi e per le sorti dell’Europa. Si vota per il primo turno delle elezioni presidenziali, da cui non dovrebbe emergere il vincitore – sondaggi alla mano è un’ipotesi del tutto remota –, ma che dirà molto della direzione che prenderà il paese, anche in vista del ballottaggio in programma il 7 maggio. I favoriti della vigilia, tanto per cominciare, non sono esponenti dei partiti che di solito si contendono l’ingresso all’Eliseo. In più, a seconda di chi vincerà al secondo turno, c’è da mettere in conto un possibile contraccolpo per il futuro dell’Unione europea. Non un aspetto da sottovalutare, considerati i primi effetti della Brexit (la premier Theresa May ha annunciato pochi giorni fa le elezioni anticipate, nel Regno Unito si voterà l’8 giugno).

COME SI VOTA IN FRANCIA
Quello francese è il primo di una serie di appuntamenti molto importanti per l’UE (dopo il Regno Unito, a settembre sarà la volta della Germania; a marzo si è invece votato in Olanda). I principali candidati sono Marine Le Pen (candidata della destra radicale e leader del Front National), Emmanuel Macron (ex ministro dell’Economia che si è candidato da indipendente fondando il partito centrista En Marche!), François Fillon (candidato del maggiore partito di centrodestra, Les Républicains), Jean-Luc Mélenchon (candidato della sinistra) e Benoît Hamon (Partito Socialista). In tutto i candidati sono 11: Nathalie Arthaud, François Asselineau, Jacques Cheminade, Nicolas Dupont-Aignan, Jean Lassalle e Philippe Poutou, gli altri. Chi, tra questi, avrà la meglio, prenderà il posto del presidente uscente François Hollande (Partito Socialista).
Per vincere al primo turno è però necessario raggiungere il 50% dei voti più uno. In caso contrario i due candidati che ottengono i risultati maggiori si affrontano al ballottaggio, che di norma si tiene due settimane più tardi. Il presidente viene eletto a suffragio universale diretto e rimane in carica per cinque anni. Per quanto riguarda il voto del 23 aprile, i primi exit poll sono previsti a partire dalle 20, poco dopo cioè che verranno chiusi i seggi. Sono circa 47 milioni gli elettori chiamati alle urne.

IL PRESIDENTE
Il capo dello Stato francese esercita il potere esecutivo ed è a capo delle forze armate. È, inoltre, la più alta carica della magistratura, la più alta autorità della Legione d’onore e il co-principe di Andorra. Nomina il primo ministro (il capo del governo e seconda carica dello Stato) e può sciogliere l’Assemblea nazionale. È a lui che spetta il maggiore indirizzo in politica estera nonché l’unica figura istituzionale che può ratificare trattati.

LA QUESTIONE TERRORISMO
La sera di giovedì 20 aprile, intorno alle 21, un uomo è sceso con un kalashnikov da un’auto e ha sparato contro una camionetta della polizia sugli Champs Elysees a Parigi, uccidendo un agente. Anche l’assalitore è morto a seguito dello scontro a fuoco. L’attacco è stato prontamente rivendicato dall’Isis. La Francia è stato il paese europeo maggiormente colpito, tra il 2015 e il 2016, dal terrorismo di matrice islamica. Il tema è stato al centro del dibattito elettorale e durante le varie fasi della campagna non si era escluso la possibilità di nuovi attacchi. Dopo i fatti del 20 aprile in Francia è massima allerta. Emmanuel Macron, Marine Le Pen e François Fillon hanno sospeso gli impegni elettorali previsti per l’indomani. In particolare Le Pen ha espresso parole dure e definito ancora una volta fallimentare la politica di Hollande. Fillon si è detto disponibile a rinegoziare il Trattato di Schengen e anche Macron ha posto l’accento sull’importanza di garantire maggiore sicurezza nel paese.

COSA DICONO I SONDAGGI
Marine Le Pen ed Emmanuel Macron sono i candidati più accreditati per la sfida al ballottaggio del 7 maggio. Gli ultimi sondaggi, sintetizzando, danno Macron in lieve vantaggio (lo scarto sarebbe di uno o massimo tre punti percentuali, al 23-25%), Le Pen è invece è stabile al 22%. Fillon e Mélenchon si contendono il terzo posto, ma se la corsa del primo – il favorito per l’Eliseo, almeno all’inizio – è stata condizionata da alcuni (presunti) scandali politici che lo coinvolgerebbero, il secondo è stato capace nelle ultime settimane di un recupero sorprendente. Alcuni analisti non nascondono che proprio Mélenchon possa rivelarsi, in un modo o nell’altro, l’ago della bilancia. Più indietro Hamon: il Partito Socialista “paga” l’impopolarità del presidente Hollande. Tuttavia, secondo una rilevazione Cevipof-Le Monde, circa il 30% degli elettori si dichiara ancora indeciso.

 

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