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Il contributo delle imprese femminili in Italia

La maggior parte è attiva nel Sud e nelle Isole, dove il loro “peso” sull'insieme del tessuto produttivo delle regioni meridionali è maggiore rispetto alle altre aree del Paese
di Redazione

Il tessuto imprenditoriale italiano – in tutto le aziende attive nel nostro Paese sono poco più di sei milioni (dati Unioncamere-Infocamere) – è in buona parte composto da imprese femminili.

L’Osservatorio imprenditoria femminile di Unioncamere-Infocamere ha quantificato quante sono e ne ha analizzato la distribuzione territoriale. Ciò che emerge è un quadro (molto) interessante e che certifica come l’iniziativa imprenditoriale può essere un antidoto alla crisi occupazionale che riguarda principalmente le donne (e i più giovani).
Secondo i dati di Unioncamere-Infocamere – i più recenti a disposizione sono aggiornati al 31 marzo 2017 –, le imprese femminili registrate nel nostro Paese sono 1.316.017. Di queste, il numero più alto è attivo nel Mezzogiorno, dove il tasso di occupazione femminile è decisamente più basso rispetto alle altre aree del Paese: secondo l’ISTAT, nel primo trimestre 2017 era al 31,3% contro il 48,2% della media nazionale e il 58,8% rilevato nel Nord del Paese.
Nel Sud e nelle Isole, le aziende guidate da una donna sono 474.376, pari al 36% dell’universo imprenditoriale femminile italiano. Nel Nord-Ovest, nel Nord-Est e al Centro sono molte di meno: rispettivamente 311.725, 231.520 e 298.396 unità.
Oltre a certificarne le superiorità numerica, il dossier di Unioncamere-Infocamere osserva che il “peso” delle imprese femminili sull’insieme del tessuto produttivo delle regioni meridionali è maggiore rispetto alle altre aree del Paese.
Nel Mezzogiorno, il tasso di femminilizzazione – ovvero il rapporto tra il totale delle imprese e la componente femminile – raggiunge quasi il 23,6%. Il 2% circa in più rispetto al dato medio nazionale (21,75%) ma anche un punto percentuale in più rispetto al Centro, dove si contano 299mila imprese con un tasso di femminilizzazione del 22,5%, e quasi 4 punti percentuali in più rispetto al Nord-Est (oltre 231mila imprese, pari al 20% del totale) e al Nord-Ovest (circa 312mila imprese e un tasso di femminilizzazione del 19,9%).
Se si considera la classifica delle imprese per tasso di femminilizzazione, le prime dieci posizioni sono occupate da regioni del Mezzogiorno – Molise, Basilicata e Abruzzo sono ai primi tre posti –, mentre le regioni dove, al contrario, le realtà imprenditoriali femminili incidono meno sul totale sono tutte settentrionali (Trentino Alto Adige, Lombardia e Veneto).

 

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