La pressione fiscale in Italia | T-Mag | il magazine di Tecnè

La pressione fiscale in Italia

Secondo le previsioni potrebbe scendere al 42,3% nel corso del 2017, comportando un risparmio di 2,9 miliardi di euro per le famiglie e di 4,5 miliardi per le imprese
di Redazione

Nel suo ultimo resoconto, intitolato Conto Ap, reddito famiglie, profitti società, l’Istat indicava una pressione fiscale pari al 38,9% nel primo trimestre. Un dato in crescita dello 0,3% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, ma in forte calo rispetto alle rilevazioni del quarto trimestre del 2016, quando si attestava al 49,7%.

Quello congiunturale sembrerebbe un buon risultato, ma se si osservano le serie storiche si può notare che si tratta di un fatto, per così dire, fisiologico. Tutti gli anni osservabili nelle tabelle dell’Istituto di statistica mostrano infatti una forte contrazione della pressione fiscale tra l’ultimo trimestre e il primo dell’anno successivo per poi aumentare nel resto dell’anno. Anche tra il 2015 ed il 2016 successe la stessa cosa: negli ultimi tre mesi del 2015, infatti, la pressione fiscale in Italia si attestava al 50,2%, mentre alla fine del primo trimestre del 2016 si registrò un calo al 38,6%. Nel corso dei trimestri successivi riprese però a crescere, toccando il 42,1% nel secondo, il 40,8% nel terzo e il 49,7% nel quarto.
Va da sé che per tenere traccia dell’andamento della pressione fiscale in Italia è opportuno osservare la media annua. Nel 2016 la pressione fiscale è stata pari al 42,8% e potrebbe scendere, secondo alcune stime, al 42,3% alla fine del 2017 (anche se i presupposti, visto l’aumento tendenziale registrato nel primo trimestre, non sono dei migliori), rimanendo comunque piuttosto lontano sia dalla media europea (40% nell’Ue e 41,4% nell’Eurozona) che dai livelli pre-crisi (41,5%).
Eppure i vantaggi di una riduzione della pressione fiscale – essendo il “rapporto tra la somma di imposte dirette, imposte indirette, imposte in c/capitale e contributi sociali e il Prodotto interno lordo” – sarebbero notevoli sia per le famiglie che per le imprese. Se nel corso del 2017 dovesse verificarsi il calo previsto – al 42,3% – le famiglie potrebbero risparmiare 2,9 miliardi di euro e le imprese 4,5 miliardi.

 

Scrivi una replica

News

Ucraina, Tajani: «Aiutare Kiev significa lavorare per la pace»

«Aiutare l’Ucraina significa lavorare per la pace». Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, aprendo la prima sessione del G7 a Capri. «Se…

18 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Medio Oriente, Guterres: «C’è il rischio di un conflitto regionale»

«Negli ultimi giorni si è assistito a una pericolosa escalation, un errore di calcolo o un errore di comunicazione potrebbero portare all’impensabile, un conflitto regionale…

18 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Fine vita, governo ricorre al Tar contro l’Emilia-Romagna

La presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero della Salute hanno depositato il 12 aprile al Tar dell’Emilia-Romagna un ricorso contro la Regione per…

18 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

L’economia mondiale è destinata a ridursi mediamente del 19% entro il 2049 a causa della crisi climatica

L’economia mondiale è destinata a ridursi mediamente del 19% entro il 2049 a causa della crisi climatica. Lo sostiene una proiezione realizzata dall’Istituto tedesco di…

18 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »
Testata registrata presso il tribunale di Roma, autorizzazione n. 34/2012 del 13 febbraio 2012
Edito da Tecnè S.r.l - Partita Iva: 07029641003
Accedi | Disegnato da Tecnè Italia