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E-commerce: come cambiano le abitudini di acquisto degli italiani

Secondo il Censis “il consumatore esce dalla crisi molto cambiato. Oggi è iperinformato, infedele al punto vendita, scaltro combinatore di canali d’acquisto diversificati, attento non solo al prezzo, amante di consumi salutisti, etici, di pregio”

Il commercio elettronico sta diventando sempre più un canale di acquisto centrale per il retail italiano e lo dimostra il fatto che continuano a crescere le tipologie di prodotti venduti in rete, con un conseguente aumento delle imprese che fanno del web un canale di vendita. Per non parlare del continuo aumento che ormai da tempo sta interessando il numero di e-consumer: solo nel 2016, secondo Netcomm, si è registrato un +23,2%.
Come spiega il Censis nella sua ultima ricerca Lo sviluppo italiano e il ruolo sociale della Distribuzione moderna organizzata, “il consumatore esce dalla crisi molto cambiato. Oggi è iperinformato, infedele al punto vendita, scaltro combinatore di canali d’acquisto diversificati, attento non solo al prezzo, amante di consumi salutisti, etici, di pregio”. Secondo lo studio sono 30,5 milioni gli italiani che nel corso dell’ultimo anno hanno visionato un prodotto in un negozio fisco per poi acquistarlo online (di questi 8,8 milioni lo hanno fatto regolarmente), mentre sono 19,6 milioni quelli che hanno ordinato via web un prodotto per poi ritirarlo presso un punto vendita. Elevato anche il numero di quanti hanno ordinato la spesa via web o via telefono per farsela consegnare direttamente a casa.
Una serie di numeri che ha contribuito notevolmente alla crescita del valore del Net Retail in Italia. Secondo un Rapporto redatto da Netcomm nel 2016 il valore degli acquisti online si è attestato a 25,6 miliardi di euro, mettendo a segno una crescita del 25% rispetto all’anno precedente. Il record è stato registrato a novembre con 2,5 miliardi di euro. Certo rispetto al valore totale dei consumi italiani (pari a 700 miliardi di euro), ad oggi quelli via web rappresentano una quota ancora piuttosto esigua, appena il 3,5%, ma già entro il 2020 potrebbe raddoppiare arrivando a toccare il 7,5% del totale dei consumi (a livello globale, secondo la Casaleggio&Associati, la quota si attesterà al 14,6%), raggiungendo i 53 miliardi di euro.
Secondo un altro studio di Netcomm, realizzato in collaborazione con il Politecnico di Milano, un contributo alla crescita del commercio elettronico che sta aumentando costantemente – sebbene abbia un’incidenza piuttosto piccola (appena il 3% del fatturato totale legato al commercio elettronico) – è quello del commercio elettronico di generi alimentari. Nel 2017 il mercato online del settore Food&Grocery potrebbe crescere del 37% rispetto al 2016, arrivando a toccare gli 812 milioni di euro.

 

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