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Lavoro: cresce la stima degli occupati

L'Istat rileva una crescita contestuale dell'occupazione e della disoccupazione: nel primo caso il tasso sale al 58%, nel secondo all'11,3%
di Redazione

Buone notizie sul fronte del mercato del lavoro. Stando agli ultimi dati Istat, infatti, a luglio 2017 la stima degli occupati cresce dello 0,3% rispetto a giugno (+59 mila), confermando la persistenza della fase di espansione occupazionale. Negli ultimi due mesi il numero di occupati ha superato il livello di 23 milioni di unità, soglia oltrepassata solo nel 2008, prima dell’inizio della lunga crisi. Il tasso di occupazione sale al 58% (+0,1 punti percentuali). Contestualmente, però, cresce anche il tasso disoccupazione.

La crescita congiunturale dell’occupazione, spiega l’Istat, interessa tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni ed è interamente dovuta alla componente maschile, mentre per le donne, dopo l’incremento del mese precedente, si registra un calo. Aumentano sia i lavoratori dipendenti sia gli indipendenti. Nel periodo maggio-luglio si registra una crescita degli occupati rispetto al trimestre precedente (+0,3%, +65 mila), determinata dall’aumento dei dipendenti, sia permanenti sia, in misura prevalente, a termine. L’aumento riguarda entrambe le componenti di genere e si concentra esclusivamente tra gli over 50. Dopo il calo di giugno, la stima delle persone in cerca di occupazione a luglio cresce del 2,1% (+61 mila). L’aumento della disoccupazione è attribuibile esclusivamente alla componente femminile e interessa tutte le classi di età, mentre si registra una stabilità tra gli uomini. Il tasso di disoccupazione sale all’11,3% (+0,2 punti percentuali), quello giovanile si attesta al 35,5% (+0,3 punti).
La stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni a luglio è in forte calo (-0,9%, -115 mila), confermando la tendenza in atto da metà 2013. La diminuzione nell’ultimo mese interessa principalmente gli uomini e in misura minore le donne, distribuendosi tra tutte le classi di età. Il tasso di inattività si attesta al 34,4%, in calo di 0,3 punti percentuali rispetto a giugno.
Nel trimestre maggio-luglio, rispetto ai tre mesi precedenti, alla crescita degli occupati si accompagna il calo sia dei disoccupati (-1,2%, -35 mila) sia degli inattivi (-0,3%, -35 mila). Su base annua si conferma la tendenza all’aumento del numero di occupati (+1,3%, +294 mila). La crescita interessa uomini e donne e riguarda i lavoratori dipendenti (+378 mila, di cui +286 mila a termine e +92 mila permanenti), mentre calano gli indipendenti (-84 mila). A crescere sono gli occupati ultracinquantenni (+371 mila) e i 15-24enni (+47 mila), a fronte di un calo nelle classi di età centrali (-124 mila). Nello stesso periodo diminuiscono sia i disoccupati (-0,6%, -17 mila) sia, soprattutto, gli inattivi (-2,4%, -322 mila). Al netto dell’effetto della componente demografica, su base annua cresce l’incidenza degli occupati sulla popolazione in tutte le classi di età.

LA PARTECIPAZIONE AL MERCATO DEL LAVORO PER CLASSI DI ETÀ
A luglio 2017 il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioè la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati e disoccupati), è pari al 35,5%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente. L’Istat tuttavia ricorda che dal calcolo del tasso di disoccupazione sono per definizione esclusi i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, nella maggior parte dei casi perché impegnati negli studi. L’incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è pari al 9,5% (cioè poco meno di un giovane su 10 è disoccupato). Tale incidenza risulta in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto a giugno. Il tasso di occupazione cresce di 0,2 punti, mentre quello di inattività cala di 0,4 punti.
Guardando alle altre classi di età, il tasso di occupazione a luglio cresce tra i 25-34enni (+0,2 punti percentuali) e gli ultracinquantenni (+0,3 punti) mentre rimane stabile tra i 35-49enni. Il tasso di disoccupazione rimane invariato tra i 25-34enni mentre cresce tra gli over 35 (+0,1 punti tra i 35-49enni, +0,3 punti tra gli ultracinquantenni). Il tasso di inattività cala in tutte le classi di età con variazioni comprese tra -0,1 punti dei 35-49enni e -0,5 punti degli over 50.

(fonte: Istat)

 

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