Anche gli “Angry Birds” si quotano in Borsa
La società finlandese Rovio Entertainment, fondata nel 2003 a Espoo e famosa per avere lanciato il noto videogioco “Angry Birds” nel 2009, esordirà in Borsa a Helsinki. La decisione è stata presa dai vertici dell’azienda. Dalle prime informazioni risulta che l’operazione comprenderà la vendita di azioni da parte del principale azionista, Trema International Holding, più altri soci. L’Ipo prevede un aumento di capitale da 30 milioni di euro e potrebbe, secondo indiscrezioni, far crescere il valore della società a 2 miliardi di euro.
A lungo nei primi posti tra le app più scaricate dei principali stores (Apple e Android), il videogioco ha registrato una battuta d’arresto negli ultimi anni, cominciata nel 2013, per poi tornare in auge di recente dopo l’uscita nel 2016 del film 3D dedicato alla saga. Nel primo semestre dell’anno le vendite sono più o meno raddoppiate a 153 milioni di euro, mentre l’utile è aumentato a 42 milioni dagli 11 dell’anno precedente e il fatturato è cresciuto del 34%. La decisione apre alla possibilità di poter accedere a nuovi canali di finanziamento, così come spiegato dall’amministratore delegato Kati Levorante, alla guida di Rovio Entertainment dall’inizio del 2016.
Da Facebook in poi, sono tante le aziende che operano soprattutto online a tentare lo sbarco in Borsa. Ad agosto si era vociferato di Spotify, il più utilizzato servizio per la musica in streaming al mondo. Secondo quanto aveva riportato il Financial Times, raggiunti i 60 milioni di abbonati (con un incremento solo nell’ultimo anno ad un ritmo decisamente superiore rispetto alla concorrenza), la società svedese fondata nel 2008 da Daniel Ek potrebbe debuttare a Wall Street entro l’anno. Spotify, viaggia, come è facile intuire, su cifre molto più alte: la sua valutazione, infatti, si attesta a 8,5 miliardi di dollari.