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Famiglie: ricchezza e consumi ancora lontani dai livelli pre-crisi

Un rapporto del Centro studi di ImpresaLavoro ha registrato ancora una flessione delle attività finanziarie detenute sotto varie forme dalle famiglie italiane (-1,7% nel 2015 rispetto alla soglia dei quattromila miliardi del 2006)
di Redazione

Nonostante la recente crescita economica – il Prodotto interno lordo italiano è aumentato, sebbene ad un ritmo inferiore rispetto al resto dell’UE – la ricchezza delle famiglie italiane è ancora lontana dai livelli del 2006. E lo stesso vale per la spesa, in realtà. Un rapporto del Centro studi di ImpresaLavoro – l’analisi è stata condotta su un’elaborazione dei dati della Banca d’Italia, del Sistema europeo delle Banche centrali, dell’OCSE e dell’Eurostat – ha registrato ancora una flessione delle attività finanziarie detenute sotto varie forme dalle famiglie italiane (-1,7% nel 2015 rispetto alla soglia dei quattromila miliardi del 2006).

Altrove le cose sono andate diversamente: il Centro studi di ImpresaLavoro osserva che, nello stesso periodo, le famiglie di alcuni Paesi dell’Europa orientale (Bulgaria, Slovacchia, Lituania e Lettonia) hanno raddoppiato i volumi della loro ricchezza. Lo stesso vale per quelle residenti nelle economie più mature: rispetto al 2006, le famiglie tedesche sono più ricche di oltre 1.300 miliardi (+31,6%), quelle francesi di oltre 1.200 miliardi (+31,9%) e quelle britanniche di 1.900 miliardi di euro (+30%).
Differenze significative si registrano anche in Italia – ad esempio: le famiglie del Nord e del Centro sono più ricche rispetto a quelle residenti al Sud e nelle Isole –, dove circa la metà della ricchezza è posseduta dai nuclei familiari con un capo-famiglia con oltre 64 anni: nell’ultimo decennio, infatti, è cresciuta dal 28,9 al 47,9%.
La ricchezza decresce con l’abbassamento dell’età del capo-famiglia, passando dal 24,5% per la fascia d’età compresa tra i 55 e i 64 anni al 2,6% per le famiglie guidate da chi ha meno di 34 anni. Secondo ImpresaLavoro, il dato rappresenta “un segno inequivocabile della difficoltà delle ultime generazioni ad accumulare risparmi”.
Dunque livelli di ricchezza delle famiglie italiane non sono tornati ai livelli pre-crisi, ma lo stesso vale anche per la spesa: uno studio di Confesercenti rivela che le famiglie italiane spendono in media ancora 1.500 euro in meno rispetto al 2007.
Solo in sei regioni – Trentino Alto Adige, Liguria, Basilicata, Valle d’Aosta, Toscana e Emilia Romagna – i nuclei familiari sono sopra i livelli precedenti alla crisi economica, anche se il recupero è avvenuto con intensità diverse.
Le famiglie residenti nelle province autonome di Trento e Bolzano hanno fatto registrare l’incremento più consistente (+2.493 euro rispetto al 2007).
A crescere sono state anche le differenze territoriali, però: nel 2007 la regione più ricca (Trentino Alto Adige) e quella più povera (Calabria) erano divise da 8.350 euro annui, saliti a circa 16.500 euro (+97%).

 

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