Non solo calcio: gli italiani e lo sport
Nel 2015, rileva l’Istat, sono circa 20 milioni 200 mila le persone di tre anni e più che praticano nel tempo libero uno o più sport, pari al 34,3% della popolazione di tre anni e più, di cui il 24,4% con continuità e il 9,8% saltuariamente. Il 26,5% della popolazione, pur non praticando uno sport, svolge un’attività fisica come fare passeggiate di almeno due km, nuotare, andare in bicicletta o altro (15 milioni 640 mila persone). I sedentari, ovvero coloro che non praticano alcuno sport o attività fisica nel tempo libero, sono oltre 23 milioni e 50 mila, pari al 39,1% della popolazione.
Nel lungo periodo emerge la tendenza a praticare sempre più sport (nel 1982 la quota di sportivi tra le persone di sei anni e più era pari al 15,4%). Tale aumento riguarda sia gli uomini che le donne e si osserva, seppure in maniera differenziata, in tutte le classi di età. Analizzando i tassi standardizzati per età si osserva come la crescita si manifesti quasi esclusivamente nella pratica di tipo continuativo, mentre rimane più stabile la pratica di tipo più saltuario e occasionale. Continua a diminuire, invece, la quota di popolazione che, pur non praticando uno sport, svolge un’attività fisica: questa quota era il 35,1% nel 1995, scende via via a partire dal 2000 per attestarsi al 26,4% nel 2015. Questo risultato si deve al progressivo aumento degli sportivi a discapito di quanti praticano attività fisica più leggera. Rimane nel tempo molto elevata la quota di sedentari, ovvero di coloro che hanno dichiarato di non praticare sport o attività fisica nel tempo libero: dopo una forte diminuzione registrata tra il 2006 e il 2010, (dal 42% al 38,8%), a partire dal 2010 la quota di sedentari è stabile al 39%.
Lo sport è un’attività del tempo libero fortemente legata all’età: la passione per lo sport è un tratto distintivo dei più giovani e raggiunge le quote più elevate tra i ragazzi di 11-14 anni (70,3%, 61% in modo continuativo e 9,3% in modo saltuario). A partire dai 15 anni l’interesse per la pratica sportiva inizia a diminuire anche se la quota di praticanti rimane comunque elevata fino ai 24 anni (rispettivamente 63,4% tra i 15 e i 17 anni e quasi il 54% tra i 18 e i 24 anni). A partire dai 25 anni le quote di praticanti diminuiscono progressivamente fino a raggiungere quote meno elevate nelle fasce d’età più anziane. Superata la soglia dei 65 anni il livello di pratica sportiva scende al 17,5% mentre tra la popolazione di 75 anni è pari al 6,3%. Da segnalare tuttavia il forte aumento della pratica sportiva nelle età più anziane, che negli ultimi dieci anni è quasi duplicata passando dal 5,5% al 10,5%. Il recupero nella popolazione anziana ha interessato entrambi i sessi ma in misura maggiore le donne. Per le donne, tra il 2006 e il 2015 si osservano aumenti maggiori nelle fasce di età 11-14 anni (+8,2 punti percentuali), 45-54 anni (+7 punti percentuali), 60-64 anni e 65-74 anni (rispettivamente +7,2 e +7,8 punti percentuali), mentre per gli uomini, gli aumenti maggiori si osservano tra i bambini di 3-5 anni (+7,1 punti percentuali) e nella fascia di età 60-74 anni.
Sempre nel 2015 circa 15 milioni 640 mila persone, pur non praticando sport, hanno dichiarato di svolgere comunque qualche attività fisica, come fare lunghe passeggiate a piedi o in bicicletta, fare giardinaggio, o altre (pari al 26,5% delle persone di tre anni e più). Le donne si dedicano più degli uomini alla pratica di attività fisiche: il 28,6%, pur non praticando sport, afferma di svolgere qualche attività fisica contro il 24,4% degli uomini. La maggiore abitudine a svolgere attività fisiche da parte delle donne si riscontra in tutte le classi di età ad eccezione dei piccolissimi e degli anziani. Solo a partire dai 65 anni la quota di uomini supera quella delle donne, in particolare dai 75 anni in poi: 30,6% contro 19,6%. La pratica di attività fisico motoria regolare e moderata rappresenta un fattore protettivo per diverse patologie (ipertensione, ictus, malattie coronariche, diabete mellito…) e ne è documentata la ricaduta positiva sull’umore e sul livello di autostima individuale, riducendo stress, ansia e depressione. Secondo l’Oms, l’inattività fisica rappresenta il quarto fattore di rischio per la mortalità generale. Nel 2015, 23 milioni 56 mila persone (39,1% della popolazione di 3 anni e più) dichiarano di non praticare sport né attività fisica nel tempo libero. Le donne sono più sedentarie degli uomini (43,7% contro 34,3%).
(fonte: Istat)