La violenza sulle donne nell’UE
L’Eurostat, l’istituto di statistica dell’Unione europea, ha diffuso in vista della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne (che si celebra il 25 novembre) dei dati, aggiornati al 2015, sui crimini di violenza sessuale registrati dalla polizia dell’UE. I reati sarebbero stati circa 215.000, di cui un terzo di questi (quasi 80 mila) risultano essere stati stupri. Il trend delle vittime da un lato e quello di chi ha avuto una condotta criminale dall’altro, va a senso unico. Infatti più di nove vittime su dieci di stupro e più di otto vittime su dieci di reati violenti erano ragazze e donne, mentre quasi tutti quelli imprigionati per tali crimini erano di sesso maschile (99%). In termini assoluti, la polizia in Inghilterra e Galles ha registrato il maggior numero di violenze sessuali (64.500, di cui 35.800 stupri – 55%), seguite a distanza dalla Germania (34.300, di cui 7.000 stupri – 20%), Francia (32.900, di cui 13.000 stupri – 40%) e Svezia (17.300, di cui 5.500 stupri – 33%).
Rispetto alla popolazione di ciascuno Stato membro, precisa infine l’Eurostat, la Svezia ha registrato il numero più alto, con 178 reati di violenza sessuale per 100.000 abitanti, davanti a Scozia (163), Irlanda del Nord (156), Inghilterra e Galles (113) e Belgio (91). Per gli stupri, i tassi più alti sono stati registrati in Inghilterra e Galles (62 stupri per 100.000 abitanti) e in Svezia (57). L’Eurostat, però, precisa anche che le cifre non riflettono necessariamente il numero effettivo di reati di violenza sessuale, ma mostrano fino a che punto questi crimini vengono segnalati e registrati dalla polizia. Per questo motivo la variazione tra i paesi è anche influenzata dalla consapevolezza generale e dall’atteggiamento nei confronti delle violenze sessuali. In altre parole i dati possono essere parziali riferendosi solo alle denunce e all’emerso.
(fonte: Eurostat)