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Il numero di omicidi a New York è in netto calo

Le statistiche relative alla Grande Mela vanno di pari passo con quelle che si osservano in altre metropoli statunitensi. A New York in diminuzione anche le altre tipologie di reato
di Redazione

Il da poco rieletto sindaco di New York, Bill de Blasio, può dirsi soddisfatto: gli omicidi nella metropoli che amministra hanno registrato il minimo storico (almeno da quando si “contano” in modo coerente i reati, omicidi compresi). Medesimo trend per altri tipi di crimini, quali stupri, furti o rapine. In particolare, in riferimento proprio agli omicidi, sarebbero stati 286 secondo un’elaborazione del New York Times, una cifra ancora più bassa di quella osservata nel 2014 quando furono 333 (352 nel 2015).

In termini di sicurezza, New York è cambiata molto negli ultimi anni. Le politiche adottate da Bill de Blasio sono meno restrittive rispetto a quelle che hanno caratterizzato le amministrazioni precedenti di Michael Bloomberg e, in misura talvolta maggiore, di Rudolph Giuliani. Molte delle decisioni prese in quel periodo erano in qualche modo figlie della cultura post 11 settembre, specialmente lo stop and frisk, un metodo di sorveglianza che giustificava le perquisizioni da parte degli agenti di polizia nei confronti di persone senza indizi di colpevolezza (un metodo ritenuto piuttosto controverso perché il pregiudizio poteva indirizzare le forze dell’ordine a prendere di mira soprattutto le minoranze). In soldoni la riduzione di arresti e di perquisizioni, come appena descritto, non hanno compromesso la sicurezza in città. Perché è difficile a dirsi, forse può avere influito la netta ripresa economica (pur con i suoi limiti relativi al mercato del lavoro) che sta interessando gli Stati Uniti. A ben vedere, infatti, quello di New York non è un caso isolato. Anche in altre metropoli americane si nota un calo degli omicidi, come Chicago (che merita però un discorso a parte) o Detroit.

Il fatto è questo: in generale negli ultimi anni gli omicidi sono diminuiti un po’ ovunque, se consideriamo le grandi città – al netto di sparatorie di massa che purtroppo si verificano di tanto in tanto (si pensi alla strage di Las Vegas di ottobre) e le polemiche che di norma seguono questi eventi sull’uso di armi da fuoco nel paese. Tra il 1990 e il 1995 Chicago registrò almeno 800 vittime di omicidio ogni anno. A Los Angeles, solo nel 1990, furono 983 (283 nel 2015), New York superò le duemila unità, mentre Philadelphia ebbe il record di 500 omicidi (280 nel 2015). Recuperando le cronache dell’epoca si scopre che anche una città come Boston nel 1990 raggiunse il suo picco, con circa 150 morti violente. L’eccezione che conferma la regola è Chicago, come già raccontammo su queste pagine alcune settimane prima delle presidenziali del 2016 (pur con i dovuti distinguo del caso). Le rivalità tra le gang, tra le altre cose, hanno di recente fatto lievitare il numero di omicidi nella metropoli dell’Illinois. Il contatore di HeyJackass.com indica per il 2017, fino adesso, 673 omicidi, un dato comunque inferiore rispetto agli 808 del 2016.

 

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