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Elezioni 2018, così la sociologia del voto

L'analisi delle elezioni politiche di Tecnè per Tgcom24. Chi ha votato chi? Quali le dinamiche per titoli di studio o professione? Quali i temi più sentiti?
di Redazione

Il centrodestra è la coalizione che ha preso più voti, il M5S il primo partito, mentre il Pd subisce un crollo. Questo, in soldoni, l’esito delle elezioni del 4 marzo. Ma come si è distribuito il voto? Nell’analisi di Tecnè per Tgcom24, il comportamento di voto per classe di età fa emergere una maggiore tendenza degli elettori più giovani a esprimersi a favore del M5S. Tuttavia anche la quota dei 45-64enni si attesta, nel caso del M5S, al 30%, mentre tra le altre forze politiche il comportamento di voto per classe di età appare più equamente distribuito.

Analizzando il comportamento di voto per fiducia sull’economia – ovvero per 100 elettori che hanno votato alla Camera dei deputati secondo le attese per i prossimi 12 mesi – i più ottimisti si registrano tra gli elettori del Pd, mentre i più rassegnati o pessimisti si osservano tra quanti hanno votato M5S. I laureati e i diplomati hanno votato in misura più ampia per il M5S, chi ha la licenza media o elementare il M5S, Lega e Forza Italia.

Il M5S sfonda tra i disoccupati (50%), ottiene ottimi risultati tra gli studenti (49%) e tra i precari (39%). Il Pd raccoglie i maggiori consensi tra i pensionati, la Lega tra i dipendenti privati e Forza Italia tra le casalinghe e i pensionati.

Sicurezza e immigrazione è il problema più sentito (una quota che si attesta al 41%) tra gli elettori della Lega; la mancanza di lavoro lo è tra gli elettori di M5S e Pd, rispettivamente per il 35% e il 21%, ma nel primo hanno avuto un peso importante temi quali le tasse eccessive, la sicurezza e l’immigrazione e il reddito basso. Le tasse eccessive il problema maggiormente avvertito dagli elettori di Forza Italia.

Rispetto alle politiche del 2013, il M5S raccoglie consensi trasversali: il 17% arriva dal Pd e il 12% dal Pdl, il 6% dalla Lega. Quest’utima è riuscita a “pescare” nel bacino elettorale che fu del Pdl nel 21% dei casi e del M5S nell’11%. Il Pd, inoltre, ha perso il 6% tra chi, rispetto alle precedenti politiche, ha preferito dirottare il voto verso Liberi e Uguali.

NOTA METODOLOGICA
Campione rappresentativo della popolazione che ha votato per la Camera dei deputati alle politiche del 4 marzo 2018 articolato per età ed area geografica
Estensione territoriale: intero territorio nazionale
Numerosità del campione: 30.023 casi [totale contatti 89.912 (100,0%) – rispondenti 30.023 (36,3%) – Rifiuti/Sostituzioni 52.896 (63,8%)]
Metodo di rilevazione: CATI/CAWI/CAPI
Margine di errore: tra +/- 1,1% e +/- 2,5%
Data di effettuazione delle interviste: 4 marzo 2018
Committente: RTI
Soggetto che ha realizzato il sondaggio: Tecnè S.r.l.
Il documento completo è disponibile sul sito: sondaggipoliticoelettorali.it

 

3 Commenti per “Elezioni 2018, così la sociologia del voto”

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