Ripresa a singhiozzo, ma «scenario macroeconomico favorevole»
Come spiega l’Istat nel comunicato stampa che accompagna l’ultima Nota mensile, l’economia italiana “mantiene un profilo espansivo”, riflettendo il quadro economico internazionale. Eppure non manca qualche segnale che, nonostante i progressi, ancora oggi appare “disturbante”.
Nella nota, infatti, l’Istituto ricorda che nel quarto trimestre i consumi hanno contribuito alla crescita del Pil per appena un decimo di punto, mentre sono andati meglio gli investimenti (con un +0,3%) e la domanda estera netta (+0,3%). Seppure in aumento, gli investimenti fissi lordi (+1,7% rispetto al trimestre precedente) riportano comunque un forte rallentamento rispetto al +3,2% registrato al termine del terzo trimestre del 2017. Di conseguenza anche la crescita del Pil è apparsa più lieve: +0,3% contro il +0,4% registrato nei trimestri centrali dell’anno trascorso. Segnali altalenanti continuano ad arrivare dall’inflazione. L’indicatore – su cui, a livello europeo, si concentrano le attenzioni della Banca centrale europea per decidere le prossime mosse di politica monetaria – non solo rimane ancora lontano dal target del 2% fissato dal Consiglio direttivo di Francoforte, ma dopo tre mesi di stabilità si è addirittura indebolito, rallentando dello 0,3% rispetto alla media del trimestre novembre-gennaio. Tutto sommato, andamenti altalenanti a parte, l’Istat appare ottimista, sottolineando come l’indicatore anticipatore rimanga “stabile su livelli elevati confermando, per i prossimi mesi, il mantenimento di uno scenario macroeconomico favorevole”. Chi però è poco ottimista sono i consumatori: le ultime rilevazioni relative all’indice di fiducia hanno evidenziato un peggioramento delle attese sulla situazione economica. In peggioramento anche le attese sulla disoccupazione (nel trimestre novembre-gennaio la disoccupazione è diminuita, ma il tasso di inattività ha registrato un +0,1%).