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Il gioco d’azzardo coinvolge sempre più persone

Secondo un recente studio i giocatori cosiddetti problematici sono quadruplicati negli ultimi dieci anni
di Silvia Capone

Secondo i nuovi dati IPSAD ed ESPAD elaborati dall’Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa, gli italiani che nel 2017 hanno giocato almeno una volta sono 17 milioni, il 42,8%, numero in crescita rispetto ai 10 milioni del 2014. L’aumento coinvolge anche i giocatori problematici – ovvero coloro che sono maggiormente a rischio di sviluppare una patologia, e sembrano esserne più esposti coloro che sono in cerca di prima occupazione e gli studenti – quadruplicati negli ultimi dieci anni, dai 100.000 stimati nel 2007, fino ai 400.000 rilevati nel 2017 che corrispondono al 2,4% dei giocatori totali.

In generale i giocatori sono perlopiù uomini, il 51,1% degli italiani contro una percentuale del 34,4% di giocatrici. In controtendenza con il complessivo dato in crescita, è invece il numero di giovani giocatori, quelli di età compresa tra i 15 e i 19 anni nonostante per la maggior parte di essi sia illegale, di circa 400 mila unità rispetto al 2009, con il numero di giocatori che si ferma a un milione. Contestualmente sono diminuiti anche i giovani problematici che passano dall’8,7% dei giocatori del 2009 ai 7,1% del 2017, in particolare nel Nord Italia, mentre nelle regioni del Sud viene registrato un aumento.

Secondo lo studio il gioco più diffuso tra gli adulti a rischio riguarda le scommesse sportive, scelte da oltre il 72% dei giocatori, a cui segue il Gratta e Vinci e il Superenalotto, rispettivamente 67,5% e 43,6%. Simili le preferenze dei giovani giocatori problematici tra i quali spiccano le scommesse sportive, 78,3%, i Gratta e Vinci e altri giochi con le carte. Per i giocatori “occasionali” le scelte sono le stesse anche se in ordine diverso: per gli adulti infatti la classifica vede Gratta e Vinci, Lotto e scommesse sportive, mentre per i giovani il gioco più diffuso è il Gratta e Vinci, soprattutto per la componente femminile – il 58,9% degli studenti contro il 75,5% delle giocatrici -, al secondo posto le scommesse sportive, per cui la connotazione è opposta (66,9% dei ragazzi contro il 16,8% delle ragazze).

Per quel che riguarda l’aspetto economico, meno del 64% dei giocatori non spende più di 10 euro al mese, mentre tra coloro che hanno un profilo problematico il 50% circa ammette di dedicare una spesa inferiore ai 50 euro, il 37% spende fra i 50€ e i 200 euro, il 14,9% più di 200. Dai dati che emergono dallo studio, risulta elevata la convinzione che con il gioco d’azzardo si possa diventare ricchi. Per il 39% dei giocatori con il gioco d’azzardo è possibile se si hanno buone abilità, ma preoccupa maggiormente che il 36% dei giocatori con profilo problematico credono che le proprie capacità siano determinanti anche nelle scommesse. Mentre tra i giovani il 51% circa pensa sia possibile diventare ricchi, in particolar modo le percentuali variano dal 61,5% per il poker texano al 36,3% per le scommesse sportive, dal 16,7% per il Bingo fino all’11,5% per le slot machine. La convinzione però deve però fare i conti con la realtà, infatti alla domanda “nell’ultimo anno con il gioco sei andato in rosso, in pari o in attivo?” il 40,1% ammette di aver perso, il 48% dichiara di essere in pari e solo l’11,9% di aver vinto.

 

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