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Tecnologie e digitalizzazione, l’impatto sull’organizzazione del lavoro

Il libro bianco di Adapt e Assolombarda, "Il futuro del lavoro", si concentra su alcuni aspetti fondamentali per provare ad immaginare le trasformazioni delle mansioni e dei settori di attività economica
di Redazione

L’evoluzione del lavoro, sempre più digitalizzato e tecnologico, pone come è giusto che sia diversi interrogativi. Molti studi, negli ultimi anni, hanno provato a immaginare gli scenari futuri. Si passa da quelli più pessimisti (tra i più citati il World Economic Forum, secondo cui a fronte di due milioni di posti di lavoro creati se ne perderanno sette milioni, per un saldo negativo di cinque milioni) a quelli che lo sono meno (il rapporto McKinsey sul futuro delle attività lavorative, che conclude che gli attuali cambiamenti vanno collocati in un ordine di grandezza simile a quanto accaduto nel 20° secolo, quando nei paesi sviluppati si è assistito ad un trasferimento del lavoro dal settore agricolo), fatto sta che ad oggi nessuno può dare una risposta certa al riguardo (sul tema è possibile consultare Galassia Lavoro, l’Osservatorio di T-Mag). Servirà tanta osservazione empirica, ma ciò non vuol dire che provare ad anticipare alcune dinamiche sia ora un processo irrealizzabile.

L’interessante libro bianco del centro studi Adapt e Assolombarda, ad esempio, si concentra su alcuni aspetti dirimenti per il futuro del lavoro (che non a caso è anche il titolo del volume). Per ovvie ragioni di opportunità, prendiamo in considerazione in questa sede solo alcuni spunti. «Oggi – scrivono gli esperti di Adapt – siamo alle porte di una nuova rivoluzione che porterà a ulteriori cambiamenti dettati dalla potenzialità tecnologica e dai sistemi cyber-fisici in grado di integrare digitalmente sia la fabbrica che l’intera supply chain e consentire un adattamento dei processi produttivi alle esigenze mutevoli del consumatore aprendo lo spazio a un modello di business spesso preconizzato ma mai realizzatosi: la mass customization. Si tratta della possibilità di produrre a basso costo prodotti personalizzati aprendo così ampie fette di mercato». Per sintetizzare, la centralità del consumatore condurrà ad una maggiore sinergia che interesserà i diversi settori, «con una produzione manifatturiera che diventa veicolo di servizi aggiunti e paralleli». È presumibile, insomma, che, per dirla ancora con Adapt, assisteremo a «logiche di servitizzazione della manifattura e di industrializzazione dei servizi».

Come potrà tradursi tutto ciò? In verità non serve lasciare troppo spazio all’immaginazione. L’ingresso della tecnologia nelle fabbriche – realtà che è andata consolidandosi a partire dagli anni ’70 – ha progressivamente contribuito a “spostare” i livelli occupazionali da un settore all’altro, con un’impronta più marcata per i servizi rispetto all’industria. «L’investimento in tecnologia nelle imprese di un settore economico e il conseguente aumento di produttività all’interno del settore stesso – osservano a tale proposito Adapt e Assolombarda – può sì generare una diminuzione del numero di lavoratori, ma allo stesso tempo dà luogo, il più delle volte, a una crescita occupazionale in altri settori, derivante proprio da questo aumento di produttività».

Interessante, poi, è l’impatto sull’organizzazione del lavoro. «Mansioni mutevoli, condivisione costante di flussi di informazioni, relazioni con input esterni, redistribuzione e dinamiche di responsabilità, contaminazione reciproca sono dinamiche che caratterizzeranno tutti i settori produttivi». Di qui la previsione: «Le imprese faranno sempre più affidamento su professionisti esterni (freelance e tipologie di lavoro autonomo professionale) che si trovano a collaborare con le stesse senza un vero rapporto di dipendenza ma che rientrano chiaramente nell’organico in termini di impatto sulla produttività e sui rapporti organizzativi […]. Si affacciano oggi nuovi modelli organizzativi che si fondano proprio sulla idea del lavoratore come un professionista che, come tale, gestisce in modo coordinato i propri compiti in modo autonomo rispetto a tempi, luoghi e soprattutto modalità di esecuzione della prestazione».

GALASSIA LAVORO

 

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