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Lavoro, il tasso dei posti vacanti nel secondo trimestre 2018

Cosa dicono le stime preliminari elaborate dall'ISTAT e relative ai posti vacanti per lavoratori dipendenti nelle imprese con almeno 10 dipendenti dell’industria e dei servizi
di Redazione

L’ISTAT ha diffuso oggi, giovedì 9 agosto, il tasso di posti vacanti nelle imprese dell’industria e dei servizi relativi al secondo trimestre 2018. Si tratta di una stima preliminare: il dato definitivo sarà diffuso in occasione della pubblicazione, programmata per il 12 settembre 2018, di un insieme più ampio di dati sui posti vacanti per il secondo trimestre 2018.

Stando alle stime preliminari, nel secondo trimestre 2018, il tasso di posti vacanti destagionalizzato – ovvero il rapporto tra il numero dei posti vacanti e la somma di posti vacanti e posizioni lavorative occupate – è pari all’ 1,0% nel complesso delle attività economiche considerate.
Nel dettaglio, precisa la nota, è allo 0,9% nell’industria e all’1,1% nei servizi. Rispetto al trimestre precedente l’indicatore nel complesso delle attività economiche e nell’industria mentre è in crescita nei servizi (+0,1%).
Cosa si intende con il termine «posto vacante»? L’ISTAT spiega che «i posti vacanti misurano le ricerche di personale che alla data di riferimento (l’ultimo giorno del trimestre) sono già iniziate e non ancora concluse. Sono, infatti, quei posti di lavoro retribuiti che siano nuovi o già esistenti, purché liberi o in procinto di diventarlo, per i quali il datore di lavoro cerchi attivamente un candidato adatto al di fuori dell’impresa interessata e sia disposto a fare sforzi supplementari per trovarlo». Praticamente i posti vacanti misurano le ricerche di personale che alla data di riferimento – ovvero l’ultimo giorno del trimestre – sono già iniziate e non ancora concluse.
Perché può essere importante analizzare l’andamento del tasso dei posti vacanti? A spiegarlo è l’ISTAT, sottolineando che il tasso, utilizzato insieme ad altri indicatori, «può fornire informazioni utili ad interpretare la congiuntura». Il motivo? I posti vacanti «possono dare segnali anticipatori sull’andamento del numero di posizioni lavorative occupate nel prossimo futuro».
Nella nota l’ISTAT sottolinea che i dati diffusi oggi, giovedì 9 agosto, si riferiscono «ai posti vacanti per lavoratori dipendenti nelle imprese con almeno 10 dipendenti dell’industria e dei servizi». Inoltre, prosegue, «sono stati prodotti sulla base di due rilevazioni: quella mensile sull’occupazione, gli orari di lavoro, le retribuzioni e il costo del lavoro nelle grandi imprese, per le imprese con almeno 500 dipendenti dell’industria e dei servizi; quella trimestrale sui posti vacanti e le ore lavorate, per le imprese con 10-499 dipendenti dell’industria e dei servizi».

 

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