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Trend confermato: su l’occupazione dipendente

La crescita avviene in termini sia di occupati, sia di posizioni lavorative riferite ai settori dell’industria e dei servizi
di Redazione

Prosegue la crescita tendenziale dell’occupazione dipendente in termini sia di occupati (+2%, Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro) sia di posizioni lavorative riferite ai settori dell’industria e dei servizi (+2,6%, Istat, Rilevazione Oros). Ciò trova conferma nei dati del
Ministero del lavoro e delle politiche sociali tratti dalle Comunicazioni obbligatorie (CO) rielaborate (+425 mila posizioni lavorative nel secondo trimestre 2018 rispetto al secondo del 2017) e nei dati dell’Inps-Uniemens riferiti alle sole imprese private (+392 mila posizioni
lavorative al 30 giugno 2018 rispetto al 30 giugno 2017). L’aumento tendenziale delle posizioni lavorative dipendenti riguarda tutte le classi dimensionali d’impresa. Torna a crescere anche il lavoro indipendente dopo cinque trimestri di riduzione a livello sia tendenziale (+30 mila occupati, +0,6%, Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro) sia congiunturale (+89 mila occupati, +1,7%). È quanto emerge nella nota trimestrale sulle tendenze dell’occupazione, diffusa da Istat, ministero del Lavoro, Inps, Inail, Anpal.

Con riferimento alla tipologia contrattuale, prosegue la nota, l’aumento congiunturale delle posizioni lavorative dipendenti sulla base delle CO riguarda sia le posizioni a tempo indeterminato (+53 mila) sia quelle a tempo determinato (+34 mila). Se le prime crescono per il secondo trimestre consecutivo, a ritmi più accentuati per un aumento delle trasformazioni, le posizioni a termine aumentano ininterrottamente dal secondo trimestre 2016. Secondo i dati tendenziali delle CO l’incidenza delle attivazioni a tempo determinato è pari all’80,3%, in aumento rispetto al 78,2% registrato nel secondo trimestre del 2017. In termini di saldi tra attivazioni e cessazioni, su base annua e a ritmi meno intensi, l’aumento del lavoro dipendente a tempo determinato continua per il nono trimestre consecutivo (+361 mila).

Questi segnali si confermano per le imprese industriali e dei servizi che mostrano, secondo la fonte Inps-Uniemens che include il lavoro in somministrazione e a chiamata, un nuovo incremento del tempo determinato (+335 mila su base annua). Contestualmente, le posizioni lavorative a tempo indeterminato presentano una crescita nei dati sia delle CO (+64 mila posizioni) sia dell’Inps (+57 mila posizioni).

(fonte: Istat-Ministero del Lavoro-Inps-Inail-Anpal)

 

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