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Netflix, dipendenze e consumi delle tv online

Sta davvero nascendo una nuova forma di dipendenza da serie tv? Comunque preoccupa più del comune e controllato binge watching
di Silvia Capone

La scorsa settimana, in India, un ragazzo è stato ricoverato per una “nuova” forma di dipendenza: il giovane era infatti un telefilm-addicted, ovvero un fruitore compulsivo di serie tv, diventato patologico perché capace di rifugiarsi per mesi in film e serie tv sulla piattaforma Netflix anche per più di sette ore al giorno. Fa parte degli oltre cinque milioni di abbonati Netflix nel mondo, ma la sua teledipendenza, o meglio Netflix-dipendenza, è un caso che va oltre il più comune e controllato binge watching, ovvero la cosiddetta modalità di divorare episodi di serie tv – se non stagioni intere – in pochissimo tempo.

Secondo la ricerca Digital Democracy Survey di Deloitte pubblicata nel 2016, circa il 70% degli statunitensi ha fatto maratone televisive, che lo studio farebbe corrispondere ad almeno cinque episodi di serie tv di seguito. La stessa ricerca però, aggiornata nell’edizione 2018, sottolinea che il 90% degli appartenenti alla Generazione Z e l’88% dei Millennials hanno guardato serie tv in modalità binge whatching (per entrambe le fasce d’età il limite minimo è posto a sette episodi consecutivi).

Il caso limite di dipendenza patologica potrebbe aprire la strada a nuove forme di prevenzione di questa Netflix mania, infatti se pur appena riconosciuta come assuefazione, studi riguardanti l’uso che si fa di questa, come di altre piattaforme streaming sono già presenti. Secondo il rapporto della compagnia Sandvine, Netflix è l’applicazione che consuma più banda internet del mondo, occupando uno spazio del 15%, con picchi nelle ore di punta del 40% negli Stati Uniti. Nell’area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa), invece, domina ancora Youtube che occupa il 30% della banda, seguita subito dopo dalla piattaforma Netflix con il 23%.

In Italia, secondo il 15° Rapporto Censis sulla comunicazione, continua a crescere la tv via internet che ha registrato quest’anno un aumento del 3,3% attestandosi quindi al 30,1%, mentre la mobile tv è passata dall’1% del 2007 all’attuale 25,9% di spettatori, con un incremento del 3,8% solo nell’ultimo anno. In particolare l’aumento di utenti video digitali è rilevante: gli italiani che guardano i programmi delle piattaforme di tv on demand hanno registrato un incremento dall’11,1% del 2017 al 17,9% di quest’anno, con punte del 29,1% tra i giovani under 30.

 

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