Pil fermo nel terzo trimestre 2018, crescita tendenziale +0,8%
Il dato era atteso anche alla luce delle previsioni sulla crescita italiana, alla base dei diversi punti di vista emersi in questi giorni tra governo e Commissione europea in merito ai possibili effetti della manovra (bocciata da Bruxelles e su cui Roma sta lavorando avendo tre settimane di tempo per ripresentarla). Secondo l’Istat – si tratta di una stima ancora provvisoria, è bene precisare – nel terzo trimestre del 2018 il Prodotto interno lordo (Pil) è rimasto invariato rispetto al periodo precedente, mentre il tasso tendenziale di crescita è pari allo 0,8%.
Il terzo trimestre del 2018, spiega l’Istat, ha avuto due giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e lo stesso numero rispetto al terzo trimestre del 2017. La variazione congiunturale è la sintesi di un aumento del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e dei servizi e di una diminuzione in quello dell’industria. Dal lato della domanda, la stima provvisoria indica un contributo nullo sia della componente nazionale (al lordo delle scorte), sia della componente estera netta.
«Nel terzo trimestre del 2018 – è il commento dell’Istituto nazionale di statistica – la dinamica dell’economia italiana è risultata stagnante, segnando una pausa nella tendenza espansiva in atto da oltre tre anni. Giunto dopo una fase di progressiva decelerazione della crescita, tale risultato implica un abbassamento del tasso di crescita tendenziale del Pil, che passa allo 0,8%, dall’1,2% del secondo trimestre. Questa stima, che ha natura provvisoria, riflette dal lato dell’offerta la perdurante debolezza dell’attività industriale, manifestatasi nel corso dell’anno dopo una fase di intensa espansione, appena controbilanciata dalla debole crescita degli altri settori». La variazione acquisita per il 2018 è pari a +1,0%.
(fonte: Istat)