Produttività del lavoro, tra il 1995 e il 2017 sotto la media europea
Nel 2017 il valore aggiunto dell’intera economia ha registrato una crescita in volume del 2,1% rispetto al 2016. La produttività del lavoro – calcolata come valore aggiunto per ora lavorata – è aumentata dello 0,8%, quella del capitale – misurata dal rapporto tra il valore aggiunto e l’input di capitale – dell’1,2%. Sono i dati che l’Istat ha diffuso nel report Misure di produttività per gli anni 1995-2017. Nello stesso anno – prosegue l’Istat –, la produttività totale dei fattori, che misura la dinamica del valore aggiunto attribuibile al progresso tecnico e ai miglioramenti nella conoscenza e nell’efficienza dei processi produttivi, è cresciuta dell’1%, con un rafforzamento della tendenza positiva in atto dal 2012, stimolata anche dall’aumento della propensione innovativa delle imprese, soprattutto industriali.
Un passo indietro. Cosa è la produttività? «La produttività – spiega a tale proposito l’Istituto nazionale di statistica – è qui definita come il rapporto tra il valore aggiunto in volume e uno o più dei fattori produttivi impiegati per realizzarlo. In base a tale definizione, è possibile calcolare diverse misure: quelle riferite, rispettivamente, alla produttività del lavoro e del capitale, nonché la produttività totale, pari al rapporto tra il valore aggiunto e l’impiego complessivo dei servizi del capitale e del lavoro».
Complessivamente, nel periodo 1995-2017 la produttività del lavoro è aumentata ad un tasso medio annuo dello 0,4% mentre quella del capitale è diminuita dello 0,7%. La produttività totale dei fattori ha, invece, registrato in media una variazione nulla. Tra il 1995 e il 2017 la crescita della produttività del lavoro in Italia (+0,4%) è risultata decisamente inferiore alla media Ue (1,6%). Tassi di crescita in linea con la media europea sono stati registrati da Germania (1,5%), Francia (1,4%) e Regno Unito (1,5%). La Spagna ha segnato un tasso di crescita dello 0,6%, di poco superiore a quello dell’Italia. Il gap di crescita della produttività del lavoro del nostro Paese, rispetto alla media Ue, è risultato dell’ordine di un punto percentuale medio annuo in tutte le diverse fasi cicliche del periodo in esame, segnando solo una lieve riduzione nell’ultimo biennio.
Nello specifico, nel 2009-2015 il valore aggiunto ha registrato una dinamica lievemente negativa (-0,1% in media d’anno), associata a un calo accentuato dell’input di lavoro (-0,9%): di conseguenza la produttività del lavoro è cresciuta in media dello 0,8% all’anno. Nel 2016 la produttività del lavoro è rimasta quasi invariata (-0,1%) quale risultante di aumenti sostenuti tanto del valore aggiunto che delle ore lavorate (+1,9% per entrambe le variabili). Nel 2017 la produttività del lavoro è tornata a crescere (+0,8 %), per effetto di una crescita del valore aggiunto (+2,1%) superiore a quella dell’input di lavoro (+1,3%).