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Lavoro in crescita nel turismo, ma poca formazione

Le imprese del settore che vogliono assumere – l’occupazione è prevista crescere ancora nei prossimi anni – lamentano spesso la poca preparazione dei candidati

di Redazione

La questione dell’inadeguata e mancanza di formazione dei lavoratori, correlata ad un gap tra preparazione scolastica e competenze effettivamente richieste dai datori è per il mondo del lavoro italiano un problema che si manifesta in tutti gli ambiti dell’economia. Anche nel settore del turismo si assiste ad una carenza di personale preparato, tanto che il 26,2% delle imprese che assumono lamentano una non idonea qualificazione professionale specifica dei candidati. Proprio per questo motivo il 28% delle imprese si dice disposto ad assumere anche addetti che non hanno esperienze lavorative pregresse, ma il 37% ricerca soprattutto personale con esperienza per la mansione proposta.

La carenza di personale potrebbe però essere un problema per un settore che rappresenta da solo il 5% del Pil italiano e potrebbe limitare l’impulso, anticipato da un’indagine condotta dal Centro Studi Turistici per l’Ente bilaterale del turismo, che entro il 2023 porterà all’assunzione di 250 mila nuovi addetti. Le assunzioni non riguarderanno solamente le classiche figure professionali come camerieri, cuochi e addetti alle pulizie, ma anche esperti di marketing, specializzati in ITC e social media manager.

Ad oggi il settore turistico dà lavoro, direttamente e indirettamente, a circa il 14,7% della forza lavoro in Italia, ma la percentuale sarà destinata a salire grazie alla spinta prevista fino al 16,5% da qui al 2028, pur restando inferiore al contributo occupazionale in paesi quali Grecia, dove rappresenta quasi il 25%, mentre in Croazia il 23,5%.

In particolar modo il settore turistico ha recuperato negli ultimi anni soprattutto grazie al contributo dei turisti stranieri, che solo nel 2018 -secondo i nuovi dati di Bankitalia – hanno speso 41,5 miliardi di euro in Italia. La crescita di poco più del 6% rispetto alla rilevazione precedente è dipesa dall’aumento dei turisti stranieri nel paese, 93,8 milioni nel 2018, contro i 90,6 dell’anno precedente. Nello specifico cresce a tassi del 9% il turismo culturale degli stranieri, anche se la domanda potenziale non è totalmente soddisfatta dato che nel Sud Italia vale solo il 15% della spesa.

 

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