Fiducia dei consumatori in calo per il terzo mese consecutivo
L’indice passa da 111,2 a 110,5, osserva l’Istat. Per le imprese scende da 99,1 a 98,7
di Redazione
Per il terzo mese consecutivo il clima di fiducia dei consumatori è in calo, una conferma dell’incertezza legata all’attuale andamento dell’economia nonostante i segnali rassicuranti osservati proprio di recente dalla Banca d’Italia. Ad aprile 2019, dunque, l’indice del clima di fiducia dei consumatori passa da 111,2 a 110,5. Inoltre, l’Istat stima una dinamica negativa anche per l’indice composito del clima di fiducia delle imprese, che passa da 99,1 a 98,7.
Il calo dell’indice di fiducia dei consumatori riflette il deterioramento di tutte le sue componenti: il clima economico, personale e corrente registrano le flessioni più marcate mentre una diminuzione più contenuta si registra per il clima futuro. Più in dettaglio, il clima economico cala da 123,8 a 122,6, il clima personale passa da 106,8 a 105,9, il clima corrente scende da 107,8 a 106,9 e il clima futuro flette, seppure in modo lieve (da 115,9 a 115,6).
Con riferimento alle imprese, l’indice di fiducia diminuisce in quasi tutti i settori, ma con intensità diverse. Nella manifattura la flessione è lieve, con l’indice che passa da 100,8 a 100,6, nei servizi risulta più consistente (da 100,1 a 99,0) e nel commercio al dettaglio è più marcata (da 105,3 a 101,4). Fanno eccezione le costruzioni dove l’indice aumenta da 140,3 a 141,2.
Per quanto riguarda le componenti dei climi di fiducia delle imprese, nella manifattura si rileva un peggioramento sia dei giudizi sugli ordini sia delle attese sulla produzione unitamente a una diminuzione del saldo relativo alle scorte di magazzino. Nelle costruzioni la dinamica positiva dell’indice riflette il miglioramento dei giudizi sul livello degli ordini.
Nei servizi si deteriorano i giudizi sugli ordini e sull’andamento degli affari; invece si segnala un aumento delle attese sugli ordini. Con riferimento al commercio al dettaglio, il marcato calo dell’indice è la sintesi di un’evoluzione negativa sia dei giudizi sulle vendite, il cui saldo torna negativo per la prima volta da giugno 2018, sia delle relative attese; il saldo delle valutazioni sul livello delle giacenze diminuisce.
(fonte: Istat)