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L’obiettivo europeo dell’apprendimento permanente

Secondo Eurostat, la percentuale di popolazione adulta tra i 25 e i 64 anni che ha partecipato a processi di questo tipo è dell’11,1%. L’Italia si colloca sotto la media

di Redazione

Gli ultimi dati Eurostat dell’analisi sulla forza lavoro mostrano che nel 2018 la percentuale di popolazione adulta tra i 15 e i 64 anni che ha partecipato a processi di apprendimento permanente è dell’11,1%, con quote più alte tra le donne, che arrivano fino al 12,1%, segnando un aumento di 0,2% rispetto all’anno precedente.

Anche se la percentuale europea è in continua crescita rispetto per esempio al 10,7% del 2015, la media di adulti che partecipano alla formazione è ancora molto lontana dall’obiettivo posto per l’European cooperation and training del 15%.

In particolare, al di sopra dell’obiettivo europeo si collocano già otto paesi, primi tra tutti Svezia, Finlandia e Danimarca, in cui la percentuale di forza lavoro over 25 che partecipano all’apprendimento è rispettivamente di  29,2, 28,5 e 23,5%.

Al lato opposto della classifica presentata dal report dell’Eurostat si collocano invece tre paesi dell’est: Croazia, Bulgaria e Romania, con livelli di formazione comprese tra il 3 e l’1%. In controtendenza è quindi la percentuale dell’Estonia che con il 19,7% di adulti in età lavorativa che continuano l’apprendimento, segue al quarto posto i paesi scandinavi.

L’Italia è sotto la media europea, ferma ancora all’8,1% della popolazione -anche per il caso italiano la percentuale delle donne è maggiore, l’8,6% del totale, subito dopo la Germania in cui gli adulti che proseguono l’apprendimento sono stati l’8,2% del totale.

L’apprendimento permanente consiste, come ricorda l’Eurostat, in una «qualsiasi attività intrapresa dalle persone in modo formale, non formale, informale, nelle varie fasi della vita, al fine di migliorare le conoscenze, le capacità e le competenze, in una prospettiva personale, civica, sociale e occupazionale», perciò si distingue dalla più comune formazione continua che invece fa riferimento prettamente allo sviluppo e all’aggiornamento della qualificazione professionale e mirata quindi all’occupabilità.  

 

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