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Luci e ombre dall’economia italiana nei primi mesi del 2019

Le ultime rilevazioni mostrano un peggioramento delle performance dei settori produttivi. Allo stesso tempo, però, l’Istat segnala un miglioramento del mercato del lavoro

Di Redazione

Siamo al giro di boa e quello che è emerso in questi primi mesi dell’anno dagli indicatori economici dell’Istat è un andamento caratterizzato da luci e ombre. Se da un lato, infatti, si osserva un miglioramento del reddito disponibile delle famiglie consumatrici e degli indicatori relativi al mercato del lavoro, dall’altro emerge un peggioramento degli indici legati all’industria.

Nell’ultima Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana l’Istituto nazionale di statistica ricorda infatti che ad aprile  l’indice della produzione industriale ha segnato, per il secondo mese consecutivo, una diminuzione congiunturale (-0,7%), interrompendo la tendenza positiva di inizio anno. Anche il fatturato e gli ordinativi dell’industria hanno mostrato segnali di flessione. Ad aprile il fatturato dell’industria a prezzi correnti è diminuito su base congiunturale (-1,0%) a seguito di un marcato calo delle vendite sul mercato estero (-2,9%) e una stazionarietà per quelle sul mercato interno. In entrambi i casi – quindi sia per la produzione che per il fatturato – l’indice trimestrale si è comunque mantenuto in territorio positivo. Ad aprile, però, sono diminuiti anche gli ordinativi, riflettendo l’andamento che ha interessato sia quelli dal mercato estero che quelli dal mercato nazionale. Nello stesso mese si è osservato anche un forte calo della produzione nel settore delle costruzioni (-3,1%), ma anche in questo caso la media del trimestre febbraio-aprile si mostra in positivo. In frenata sia il mercato immobiliare che gli investimenti delle società non finanziarie.

Per quel che riguarda gli scambi con l’estero, ad aprile le esportazioni hanno evidenziato un aumento congiunturale (+0,3%) di intensità inferiore a quello registrato per le importazioni (+0,9%). L’aumento delle vendite all’estero, pur se contenuto, ha riguardato in misura simile sia i flussi verso i mercati Ue sia quelli verso l’area extra Ue (rispettivamente +0,2 e +0,4%).

Per quanto riguarda invece le famiglie e il mercato del lavoro, le ultime rilevazioni hanno mostrato un miglioramento, nel primo trimestre del 2019, del reddito disponibile delle famiglie consumatrici. Miglioramento che solo in parte si è riflessa sui consumi: +0,2%, in rallentamento rispetto al +0,6% del quarto trimestre del 2018. Di conseguenza è cresciuta dello 0,7% la propensione al risparmio, attestandosi all’8,4%.

Nel mercato del lavoro, spiega l’Istat, si sono intensificati i segnali positivi. A maggio gli occupati  sono aumentati dello 0,3% rispetto al mese precedente, riportando una crescita in termini assoluti di 67mila unità. Anche il tasso di occupazione è cresciuto, dello 0,1% al 59,0%. Allo stesso tempo, è diminuito il numero di disoccupati: le persone in cerca di lavoro sono scese di 51 mila unità, registrando su base mensile un -1,9%. Si è quindi determinato un calo del tasso di disoccupazione di 0,2 punti percentuali, scendendo così al 9,9%.

 

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