Il commercio internazionale indebolisce l’economia
Istituti e organizzazioni concordano: il rallentamento economico è dovuto in particolare alle tensioni commerciali e alla guerra dei dazi
di Redazione
In attesa di conoscere il verdetto dell’Organizzazione mondiale del Commercio sui dazi Usa all’Europa, la stessa Wto ha intanto deciso di tagliare le stime sugli scambi commerciali. Le tensioni commerciali e il rallentamento dell’economia mondiale sono alla base della riduzione delle stime. In altre parole tutti questi elementi – cui va aggiunta l’incognita Brexit – produrrà un volume di scambi in crescita dell’1,2%, al ribasso dal 2,6% previsto nei mesi scorsi per il 2019. Anche le previsioni per il prossimo anno calano al 2,7% dal precedente 3%.
Delle due l’una, avverte la Wto. O le relazioni commerciali – soprattutto tra Stati Uniti e Cina – tornano a stabilizzarsi oppure il rischio di un ulteriore peggioramento è da mettere in conto. E l’export che diminuisce è motivo di rallentamento per l’Eurozona, come informa l’Istat. Il PIL dell’area dell’euro, infatti, è aumentato dello 0,2% nel secondo trimestre, in rallentamento rispetto al primo (+0,4%) a seguito del contributo negativo delle esportazioni nette (-0,1 punti percentuali) e della flessione del valore aggiunto del settore manifatturiero (-0,7%).
I motivi che spingono al ribasso previsioni e scenari sono gli stessi di sempre, su cui concordano diversi istituti e organizzazioni. «I maggiori rischi per le prospettive – si legge nell’Eurozone Economic Outlook di Istat, Ifo e Kof – sono legati alle turbolenze geopolitiche: l’accresciuta incertezza derivante dai conflitti commerciali a livello globale, gli sviluppi politici legati a un aumento delle probabilità di una hard-Brexit e i recenti attacchi terroristici alla produzione petrolifera. Il proseguimento della fase di rallentamento del commercio internazionale potrebbe produrre ulteriori effetti negativi sulle esportazioni e sull’attività manifatturiera dei principali paesi europei, in particolare la Germania».