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Lavoro: così il part time involontario in Europa

Secondo l’Eurostat dei 46 milioni dei lavoratori a tempo parziale, il 18% è in part time involontario. Come in Italia, la dinamica riguarda soprattutto le donne

di Redazione

In Europa 230 milioni di persone tra i 15 e i 74 anni sono occupati, circa l’80% con un contratto a tempo pieno, mentre due lavoratori europei su dieci lavorano part time. L’ultimo rapporto Eurostat si concentra su questi 46 milioni di lavoratori, sottolineando che ben otto milioni di part timer sono sottoccupati, il che significa che vorrebbero e sarebbero disposti a lavorare per più ore. Nel 2018 il 18% dei lavoratori part time sono involontari, percentuale che risulta in calo rispetto al 2016 quando lo erano il 20,9%, che corrispondono a circa il 4% di tutti gli occupati nell’Unione europea. 

In percentuale, il paese in cui ci sono più lavoratori in questa situazione è la Grecia, dove il 70% dei part timer è involontario, seguito da Cipro e Spagna, paesi in cui rispettivamente il 52% e il 45% dei lavoratori vorrebbe lavorare di più. Al lato opposto della scala la Repubblica Ceca, in cui solo il 5% dei lavoratori part time è involontario, Olanda e Estonia, dove in entrambi i casi ad essere in questa situazione sono il 9%, e la Germania, il 10%. In Italia i lavoratori involontari sono leggermente sotto la media europea, solo il 15% non è soddisfatto del proprio orario di lavoro part time.

Generalmente il part time involontario è più comune in quei paesi dove l’orario ridotto è meno diffuso e non è inteso come miglior modo per bilanciare gli orari di vita e lavoro, ma è accettato in mancanza di impieghi full time. Per questo motivo, come evidenzia il rapporto Eurostat, la condizione di part timer involontario è maggiormente comune alle donne: il 66% dei lavoratori part time sottoccupati sono donne. La predominanza femminile è comune a tutti i paesi europei tranne che in Romania, in cui solo il 38% sono donne, e in Bulgaria e Malta, dove la percentuale di uomini e donne in questa situazione è equivalente.

L’Italia ha visto, in dieci anni, aumentare il numero dei lavoratori part time involontari secondo i dati dell’Istat riferiti al 2018 e, nello specifico, sono state le donne ad “accettare” un contratto part time, circa 1,9 milioni di italiane che corrispondono al 69% dei part timer involontari (cinque punti percentuali sopra la media europea).

 

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