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Il settore agrituristico in Italia

L’Istat conferma nel 2018 il trend positivo del settore agrituristico italiano, che mostra una crescita sia del numero di aziende in attività che di presenze dei turisti, grazie alla varietà dell’offerta

di Redazione

Il settore agrituristico conferma la sua crescita: nel 2018 le aziende autorizzate, secondo i dati dell’Istat, erano in Italia 23.615, in crescita dello 0,9% rispetto al 2017, e di un più significativo 33% se confrontati con i dati del 2007. 

La dinamicità del settore non è data solamente dall’aumento del numero di agriturismi negli ultimi undici anni, ma anche da una diversificazione territoriale, quindi da un aumento del numero dei comuni che ospitano questo tipo di imprese, dal valore corrente della produzione agrituristica e dal numero di presenze.

Per quanto riguarda la geografia degli agriturismi, a distanza di undici anni, l’incremento maggiore del numero di strutture si è avuto nel Nord ovest, che registra un + 56,3% rispetto al 2007, e nelle Isole, +34,9%. Il valore della produzione dal 2007 al 2018 è invece passato da 108 miliardi a 1,39, facendo registrare una crescita del 2,5% rispetto al 2017. L’Istat sottolinea in questo caso come il valore della produzione abbia ripreso il suo trend positivo a partire dal 2013, viste le flessioni coincidenti con la crisi economica specialmente nel periodo 2009-2012. Il numero di presenze, ovvero le notti trascorse dai clienti negli agriturismi, sono state 13,4 milioni, rispetto al precedente dato di 8,2 milioni riferite al 2007.

L’analisi che l’Istat effettua sul lungo periodo ha permesso di individuare caratteristiche peculiari degli agriturismi italiani: l’età media è di circa dodici anni, mentre l’età del conduttore è relativamente giovane, al momento dell’avvio dell’azienda è di poco meno di 43 anni e la probabilità che essa ha di permanere sul mercato è nettamente maggiore se gestita da imprenditori under 25. La “fortuna” del settore agrituristico starebbe proprio nel combinare le tradizionali forme di conduzione e gestione economica con una nuova mentalità imprenditoriale.

L’agriturismo è quindi visto in una nuova ottica, capace di adattarsi alle richieste e alle mode, e si assiste infatti ad una differenziazione della tipologia dell’offerta agrituristica: sono in forte aumento le attività che offrono degustazioni, un boom del +61,3% dal 2007, e le aziende che combinano attività di ristorazione, + 36,8%, mentre segnano un incremento del 32,5% gli agriturismi che sono autorizzate a proporre “altre attività” ovvero che organizzano escursioni, osservazioni naturalistiche, trekking, corsi di mountain bike o le fattorie didattiche.

Ad apprezzare l’offerta agrituristica italiana, non è solo il mercato domestico: secondo l’Istat dei 3,4 milioni di arrivi che ci sono stati nel 2018, 1,8 erano italiani e 1,6 milioni di nazionalità estera. Anche se la clientela è ancora prevalentemente italiana, i tassi di crescita maggiori si vedono nella componente estera. Anche secondo i dati del Rapporto 2018 agriturismo e multifunzionalità realizzato da ISMEA, che conferma una crescita del settore ininterrotta negli ultimi venti anni e la crescente richiesta di pacchetti e tour enogastronomici, a sostenere la domanda sono soprattutto i turisti stranieri, specialmente tedeschi, francesi e statunitensi, anche se si registra un incremento sempre maggiore di clienti provenienti dal Brasile, Russia, Cina, Croazia e Danimarca. 

 

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