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Usa 2020. L’impeachment e le strategie dei dem

Molto dipenderà dai tempi. Ma, al netto di possibili imbarazzi, Trump potrebbe non correre particolari rischi

di Fabio Germani

Nessuno lo dice, perché sarebbe una considerazione prematura e in secondo luogo perché l’ipotesi è talmente remota da poterla scartare quasi a priori. Nessuno lo dice, appunto, tranne Nancy Pelosi, la quale ha di fatto aperto il dibattito: potrebbe Donald Trump dimettersi? La speaker della Camera, intervistata dalla CBS, ha fatto riferimento a Richard Nixon, sostenendo che la vicenda che riguarda l’attuale presidente degli Stati Uniti è più grave dello scandalo Watergate e almeno, all’epoca, Nixon ebbe la premura di riconoscere che non poteva continuare a guidare il paese. La procedura di impeachment, che la scorsa settimana ha registrato le prime audizioni pubbliche alla Camera, viene respinta da Trump, convinto di essere vittima di una caccia alle streghe. Ma quali effetti potrà avere sulle presidenziali del 2020, al netto dei possibili imbarazzi per quanto sta emergendo?

È un tema già affrontato nelle precedenti puntate del nostro speciale dedicato alla politica americana. Iniziamo con il rispondere che da un punto di vista pratico, l’impeachment potrebbe non avere alcun effetto diretto sul presidente. La Camera è a maggioranza democratica e, probabilmente, alla chiusura delle indagini potrebbe votare per lo stato di accusa vero e proprio. Ma il Senato, organo giudicante e a guida repubblicana, quasi certamente respingerà la richiesta. Tale scenario significherebbe per Trump il raggiungimento di un’importante vittoria sul piano politico, motivo per cui i dem dovranno essere molto attenti a evitare che l’impeachment possa inficiare l’intera campagna elettorale (che peraltro coinvolge uno dei favoriti alla nomination democratica per la corsa alla Casa Bianca, l’ex vicepresidente Joe Biden). Il fattore tempo sarà determinante per i democratici, ma, da quanto se ne sa, l’inchiesta difficilmente verrà chiusa entro l’anno.

Secondo l’ultima media dei sondaggi di RealClearPolitics, il grado di disapprovazione nei confronti del presidente è cresciuto nell’ultimo periodo. Il dato, al momento, non sembra indicare molto (l’approvazione si attesta al 44%, una percentuale abbastanza “fisiologica”) e va considerato che Trump, tra gli elettori repubblicani, mantiene un indice di gradimento piuttosto alto. Più significativo potrebbe essere il recente risultato della Louisiana, dove è stato rieletto il governatore democratico, Jon Bel Edwards, vittorioso sullo sfidante repubblicano Eddie Rispone (sul quale il presidente si è speso in prima persona) in uno Stato tipicamente conservatore – come tradizione del Sud impone – e che nel 2016 assicurò a Trump un distacco di 20 punti percentuali su Hillary Clinton. Anche qui, però, le apparenze non devono affrettare le conclusioni: per essere un democratico, Edwards è un politico alquanto conservatore su molti temi (su aborto e armi, ad esempio), il che colloca la sua elezione su una dimensione che non per forza avrà un seguito. Nel 2020, insomma, potrebbe rivelarsi tutta un’altra storia.

Sul fronte democratico, intanto, si continua a osservare la crescita nei sondaggi di Pete Buttigieg, sindaco di South Bend, in vista dei caucuses in Iowa. Buttigieg sta investendo molto nel primo Stato chiamato al voto, una strategia che potrebbe dare una spinta incredibile alla sua campagna (si pensi a Barack Obama nel 2008), anche se su base nazionale resta parecchio indietro rispetto a Biden, Bernie Sanders ed Elizabeth Warren, questi ultimi candidati decisamente più radicali. Interessante, poi, sarà capire quale sarà l’impatto degli attori che entreranno nella contesa, sebbene in ritardo, quali Deval Patrick (molto vicino all’ex inquilino della Casa Bianca, Obama) e il miliardario Michael Bloomberg. Ma per trovare le prime risposte al riguardo, sarà comunque opportuno attendere qualche settimana.

@fabiogermani

Le puntate precedenti
Usa 2020. A un anno dal voto/2
Usa 2020. A un anno dal voto
Usa 2020. Quali scenari con la procedura di impeachment contro Trump?
Usa 2020 ai nastri di partenza

 

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