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Nascite: nuovo minimo storico dall’Unità d’Italia

«I nati vivi, che nel 2017 erano 458.151, nel 2018 passano a 439.747, nuovo minimo storico; il quoziente di natalità scende a 7,3 nati per mille abitanti (7,6 per mille nell’anno precedente»: così l’Istat nell’Annuario statistico italiano 2019

di Redazione

Dall’Annuario statistico dell’Istat giungono conferme relative al calo demografico che sta investendo il nostro paese, un problema da affrontare anche per le ripercussioni sociali ed economiche che tali dinamiche potrebbero avere nel futuro. Al 1° gennaio 2019 – riferisce l’Istat – la popolazione residente in Italia è pari a 60.359.546 unità (29.384.766 maschi e 30.974.780 femmine), oltre 124 mila unità in meno rispetto all’inizio dell’anno. A livello territoriale la ripartizione con il maggiore decremento nel corso dell’ultimo anno si registra nel Mezzogiorno (-0,5 per cento). Il maggior numero di residenti, il 26,7 per cento del totale, si trova al Nord-ovest (16.093.286 unità).

Il saldo naturale, già negativo (osserva l’Istat), continua a decrescere, passando da -190.910 nel 2017 a -193.386 nel 2018. Il saldo migratorio con l’estero, pari a 188.330 unità nel 2017, decresce anch’esso e arriva a 175.364 unità nel 2018. Il Nord-ovest conferma il più alto saldo con l’estero (52.351 unità), oltre ad essere ancora la ripartizione in cui il saldo naturale, con -62.383 unità, registra i valori più bassi.

Ma a destare preoccupazione è proprio il costante calo delle nascite, che è proseguito ancora nel 2018. «I nati vivi, che nel 2017 erano 458.151, nel 2018 passano a 439.747, nuovo minimo storico dall’Unità d’Italia; il quoziente di natalità scende a 7,3 nati per mille abitanti (7,6 per mille nell’anno precedente», riferisce l’Istituto nazionale di statistica.

Il tasso di fecondità totale (TFT), indicatore sintetico della fecondità, scende ancora e passa da 1,34 nel 2016 a 1,32 figli in media per donna nel 2017. Il fenomeno, sul territorio, ricalca la situazione degli anni precedenti: Nord-ovest e Nord-est, con un TFT pari rispettivamente a 1,37 e 1,38, sono le ripartizioni con la fecondità più alta e si contrappongono al Centro con un valore pari a 1,27 e al Mezzogiorno con 1,29 figli in media per donna. Se si analizzano i dati per cittadinanza, si può notare che, per le donne italiane, l’indicatore continua a diminuire e si attesta su 1,24 figli in media per donna nel 2017, con i valori più bassi nel Centro (1,20).

A livello internazionale, conclude l’Istat, l’Italia insieme a Cipro (1,32), subito dopo Malta (1,26) e Spagna (1,31) è tra i paesi con la più bassa fecondità dell’UE28 (1,59 media UE28). La Francia, invece, con 1,90 figli in media per donna, continua ad essere il paese più prolifico.

(fonte: Istat)

 

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