Tensioni Usa-Iran: male le Borse, petrolio in crescita
Mercati europei in ribasso dopo il raid americano in Iraq in cui è stato ucciso il generale iraniano Soleimani
di Redazione
Mercati europei in ribasso e strappo del petrolio verso l’alto dopo l’aggravarsi delle tensioni tra Stati Uniti e Iran (questa notte un drone americano ha ucciso in Iraq il generale iraniano Qassem Soleimani, comandante delle operazioni all’estero delle Guardie della rivoluzione, considerato molto vicino alla Guida suprema, l’ayatollah Ali Khamenei). L’andamento peggiore nell’arco della prima metà della giornata ha interessato Francoforte, arrivata a perdere quasi il 2%, male piazza affari con cali superiori all’uno percento, mentre fanno leggermente meglio Londra e Parigi con flessioni di circa mezzo punto. In Italia positivi i petroliferi sulla scia dell’incremento dei prezzi del petrolio, male banche e titoli legati all’automotive. Per quanto riguarda il greggio, per il WTI e il Brent si sono registrati aumenti delle quotazioni di oltre il 3%.
Quanto avvenuto in Iraq desta preoccupazione, non solo nella regione. Si teme un conflitto, anche se modalità e tempi sono allo stato attuale difficilissimi da prevdere, ammesso che una guerra vera e propria tra i due paesi possa scoppiare.
Da Teheran, tuttavia, sono arrivate le prime minacce rivolte agli Stati Uniti. Gli Usa «devono cominciare a ritirare le loro forze dalla regione islamica da oggi o cominciare a comprare bare per i loro soldati». Ad affermarlo è stato il vicecapo delle Guardie della rivoluzione iraniane, Mohammad Reza Naghdi, citato dall’agenzia Fars. «Il lavoro e il cammino del generale Qassem Soleimani non si fermeranno e una dura vendetta attende i criminali, le cui mani nefaste sono insanguinate con il sangue di Soleimani e altri martiri dell’attacco della notte scorsa», ha commentato l’ayatollah Ali Khamenei.
Il Pentagono, da parte sua, aveva spiegato che «il generale Soleimani stava mettendo a punto attacchi contro diplomatici americani e personale in servizio in Iraq e nell’area».
«L’atto di terrorismo internazionale degli Stati Uniti con l’assassinio del generale Soleimani, la forza più efficace nel combattere il Daesh, Al Nusrah e Al Qaida, è estremamente pericoloso e una folle escalation. Gli Stati Uniti si assumeranno la responsabilità di questo avventurismo disonesto», ha invece dichiarato il il ministro degli Esteri di Teheran, Javad Zarif. Migliaia di persone sono scese in piazza a Teheran per protestare contro gli Usa. C’è da ricordare che, già nei giorni scorsi, si erano registrati raid statunitensi contro le milizie filoiraniane al confine tra Iraq e Siria.