Dopo la lettera al Corriere, Giulio Tremonti si “difende” a Unomattina
Non solo la lettera al Corriere, Giulio Tremonti ha spiegato la sua versione dei fatti legati alla vicenda P4, non ultimo quello della casa a Roma resa dal suo ex consigliere Marco Milanese, in diretta televisiva, a Unomattina. “Io prima di fare il ministro – ha spiegato Tremonti – dichiaravo al fisco 5 milioni, 10 miliardi di vecchie lire all’anno. Devo dire che do in beneficenza più di quanto prendo come parlamentare. Non ho bisogno avere illeciti favori, di fregare i soldi agli italiani. Non ho casa a Roma non me ne frega niente, non faccio vita di salotti. Forse avrei dovuto essere più attento, ma se devi lavorare in questo modo… Gestire il terzo debito ti impegna abbastanza. Ma se ci sono stati illeciti la magistratura procederà. Se ci sono stati appalti commissariamo tutto, abbiamo già commissariato una società e lo rifaremo se serve”. Per uscire dalla crisi, ha poi detto Tremonti “si può e si deve andare avanti. Bisogna fare di più, più in fretta essere più convincenti. Va fatto molto di più”. E anche l’Europa deve fare di più, “più in fretta ed essere più convincenti”.
“Abbiamo una moneta comune ma 17 governi, parlamenti, troppa confusione. C’è la necessità di unirci e costruire un governo comune in Europa, un governo della moneta comune. O si fa l’Europa o si muore”, ha aggiunto Tremonti.