Il Pdl contro la richiesta dei pm napoletani a Berlusconi
La richiesta dei pm napoletani a Silvio Berlusconi di presentarsi in procura per l’interrogatorio nell’ambito dell’affaire Tarantini-Lavitola ha suscitato la reazione di alcuni parlamentari del Pdl, tant’è che i deputati Enrico Costa e Manlio Contento hanno depositato un’interrogazione alla Camera per chiedere al ministro della Giustizia Francesco Nitto Palma di mandare subito gli ispettori di via Arenula a Napoli.
Ma a chiarire il perché dell’importanza che il premier incontri i magistrati (oggi era il giorno previsto, ma Berlusconi è stato impegnato in un tour europeo per illustrare la manovra all’Ue) è stato il procuratore di Napoli, Giandomenico Lepore, intervenendo a Radio 24 considerando la memoria difensiva depositata dai legali di Berlusconi: “Non è un memoriale ma una memoria difensiva. Ma non basta, anche se va letto ciò che c’è scritto e bisogna tenerne conto ai fini processuali. Va sentita la parte lesa, noi abbiamo elementi per pensare che ci sia un’estorsione e la vittima, il premier, nega l’estorsione, quindi dobbiamo sapere i particolari. La memoria difensiva non basta perché – ha aggiunto Lepore – è una versione unilaterale, vanno fatte le domande e ci sono fatti specifici da contestare. Le controdeduzioni con domande da parte dei magistrati sono necessarie per fare chiarezza, non per senso di persecuzione nei confronti di qualcuno. Nessun cittadino si può sottrarre a suo piacimento all’esame da parte dei magistrati. Lo stesso presidente della Repubblica può essere sentito come teste, con prerogative come quella di essere sentito al Quirinale, ma non si può sottrarre. Non credo che il premier stia fuggendo dai magistrati, comunque non si è presentato”.