Manuela Arcuri un’eroina? Allora lo siamo tutte. Anzi no
C’era una volta l’Italia, Paese di Santi e di eroi, che ad un certo punto perdendo sia gli uni che gli altri, iniziò a cercarli disperatamente. Deve essere successo proprio questo a noi italiani, altrimenti non si spiegherebbe la nostra confusione in materia di valori, principi e buon senso. Siamo alla ricerca continua di quel barlume di speranza che, ahimè, mi dispiace deludervi, proprio non c’è.
Tutta questa fame di eroi ci porta a vedere la luce, anche quando è buio pesto.
La “Manuelona nazionale” ha detto un secco no al premier, lei non ha ceduto ai suoi giochetti di potere, nemmeno davanti alla proposta di condurre Sanremo.
Resta il fatto che il Presidente del Consiglio le è stato passato al telefono non da un frate benedettino con il quale si stava confessando, ma da Tarantini, persona dal giro non proprio raccomandabile. E cosa ci facesse la Santissima Manuela con il famigerato Gianpi nessuno se lo è chiesto. Ma a noi per beatificare Manuela Arcuri ci è sufficiente che non si sia prostituita in favore del Premier. Sul web c’è chi la definisce un’eroina, una Santa, una salvatrice del mondo, ma è solo un’illusione gente, si tratta solamente di quella fame indomabile di valori e principi che ci acceca a tal punto da non riuscire più a distinguere un atto di buon senso da un atto di eroismo e Santità.
Tutte noi donne ogni giorno cerchiamo di sottrarci a simili ricatti e quindi un applauso a tutte noi che scegliamo di guadagnare mille euro al mese e di non cedere a giochi di potere.
Un applauso a noi donne “normali” che ogni giorno scegliamo di affidarci al buon senso. Anzi, facciamo così, niente applausi, affinché il buon senso non sia più un’eccezione.