I senatori del Pdl si spiegano (e Digilio si defila)
“Nessuno di noi ha mai pensato di avviare una battaglia di tipo ideologico fuori dal tempo e dalla storia. Il nostro ddl, infatti, si prefigge di intervenire su una norma transitoria che per sua stessa natura era quindi destinata, secondo la volontà dei padri costituenti, a valere per un tempo limitato”. Così i senatori del Pdl, De Eccher, Di Stefano, Totaro, Bevilacqua e Bornacin spiegano il senso del ddl presentato a fine marzo che abolirebbe l’apologia del fascismo e che ha “esterrefatto” il presidente del Senato, Renato Schifani. “L’intendimento – spiegano i senatori – è semplicemente quello di intervenire su reati di opinione, tra l’altro non più attuali, in conformità a quanto già proposto da tanti parlamentari liberali e antifascisti in tempi nei quali le passioni ideologiche erano assai più vive di oggi”. Tra i firmatari compariva anche il futurista Egidio Digilio, il quale però si è tirato indietro dopo – da quanto si apprende – una telefonata con Bocchino.