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La Repubblica fondata sui titoli a 9 colonne

Arriva una bislacca proposta dell'articolo 1 della Costituzione. La stampa si divide a colpi di titoloni

Il deputato del Pdl, Remigio Ceroni, riscrive l’articolo 1 della Costituzione e l’opposizione si indigna. Da Vendola a Bersani, passando per gli esponenti del Terzo Polo e per quelli delle forze extraparlamentari. “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione” recita l’articolo 1 che nelle riflessioni di Ceroni (il deputato si è attribuito la paternità in solitaria della proposta di legge presentata lunedì) diverrebbe: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro e sulla centralità del Parlamento quale titolare supremo della rappresentanza politica della volontà popolare espressa mediante procedimento elettorale”.
Tra i commenti più originali – scelto tra un “attentato alla Costituzione” e l’altro – c’è quello del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani: il Pdl potrebbe “scrivere direttamente che la Repubblica italiana è fondata su Scilipoti”. Ma non solo i politici hanno reagito alla proposta di Ceroni, anche La Repubblica (si intenda il quotidiano) ha immediatamente lanciato la propria iniziativa online: un bel tasto Mi piace all’articolo 1 su Facebook. “Il Pdl – si legge sul sito di Repubblica – ha presentato una proposta di legge che modifica l’Articolo 1 della Costituzione, con una formulazione espressamente volta a ridimensionare magistratura e Corte Costituzionale, e a neutralizzare il potere di scioglimento delle Camere da parte del Presidente della Repubblica. In difesa dell’Articolo 1, migliaia di persone stanno pubblicando su internet l’incipit della nostra Carta fondamentale. Puoi pubblicare anche tu l’Articolo 1 sul tuo profilo Facebook cliccando su questo pulsante”. La Repubblica è senza dubbio tra i quotidiani più attivi sui social network, circostanza non sempre gradita agli altri organi di informazione. Infatti, neanche il tempo di proporre l’iniziativa, che già era pronto l’affondo del Giornale: “Come c’era da aspettarselo la proposta del deputato Pdl ha subito scatenato un feroce dibattito. Con la stampa progressista che ha attaccato duramente la maggioranza – scrive Andrea Indini nel suo articolo –. Repubblica ha subito scatenato i propri lettori invitandoli a condividere su Facebook il primo articolo della Costituzione […]. In realtà, come si è detto, la proposta è a carattere personale, particolare su cui la stampa progressista sorvola. Tuttavia, appare chiaro come la sinistra punti ancora una volta a portare il dibattito sullo scontro istituzionale”.

 

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