Stefania Craxi sul Cav: Vero affetto non è silenzio
Stefania Craxi torna sull’intervista concessa ad A in cui indicava a Berlusconi una via di uscita che vada al di là delle barzellette o delle faccende che lo hanno visto protagonista negli ultimi tempi. Lo ha fatto in amicizia, ha spiegato nell’intervista il sottosegretario agli Esteri. E lo ribadisce in una lettera al Corriere della Sera, soprattutto in virtù di quanti hanno criticato l’intervista: “In questi giorni mi è capitato di leggere e sentire di tutto e di più: che la mia intenzione fosse quella di smarcarmi da Berlusconi; che cercassi di accreditarmi verso nuovi soggetti politici; che volessi lanciare un segnale alla diaspora socialista. Ma l’unico segnale che ho lanciato è quello a Berlusconi, e credo sia evidente a tutti che se avessi avuto intenzione di smarcarmi, o peggio di accreditarmi presso non si sa chi, non avrei dovuto far altro che quello che già stanno facendo taluni, usi a disobbedir tacendo. Io preferisco esser leale parlando. Ho constatato insomma che è difficile esprimere le proprie opinioni in assoluta franchezza senza essere aggrediti e tacciati di tradimento, magari da chi vuole spiegarmi cos’avrebbe fatto Bettino Craxi al mio posto e crede che io mi sia dimenticata cos’ha fatto lui a Bettino Craxi. La battaglia di Berlusconi per la modernizzazione del Paese – ha concluso Stefania Craxi – è la mia battaglia: al suo fianco la combatterò fino in fondo, ad iniziare dalla giustizia. Ma il mio affetto e la mia solidarietà non potranno mai diventare cortigianeria. Se a mio avviso uno dei miei più cari amici talvolta sbaglia, il vero affetto non è silenzio”.