Figli di uno sport minore. Lo strano caso della danza sportiva
Da una parte c’è il calcio, che alle volte meriterebbe un racconto più sobrio onde evitare becerismi e isterie (c’è chi ci prova, comunque). Dall’altra c’è tutto il resto. In Italia è così, più che altrove. Gli sport cosiddetti minori difficilmente hanno dalla loro l’eco mediatica che caratterizza, invece, le discipline più ricche. Eppure sono tantissimi anche i tesserati negli altri sport. Basti pensare alla danza: oltre 120 mila. I numeri sono stati ricordati oggi nel corso della presentazione, avvenuta a Roma nella Sala Giunta del Coni, dei campionati italiani che si terranno a Rimini dal 28 maggio al 5 giugno. La danza sportiva, oltretutto, è un caso particolare. Infatti è una disciplina tornata in auge grazie al successo della fortunata trasmissione Rai, Ballando con le stelle. Ma in verità, negli ultimi tempi, i giornali si sono occupati della danza sportiva soprattutto a causa del commissariamento della Fids (la Federazione riconosciuta dal Coni) affidato a Luca Pancalli per via dello scandalo “danzopoli”. La copertura mediatica attorno a questo sport, dunque, è avvenuta esclusivamente a fronte di un evento negativo. Perciò l’intento di quanti hanno partecipato oggi alla presentazione (tra gli altri la segretaria generale della Fids, Carla Giuliani, e la responsabile tecnica Carolyn Smith) è stato quello di promuovere una immagine volta a gratificare i 25 mila atleti che scenderanno in pista a Rimini nelle varie specialità. Del resto l’amore per lo sport è ben altra cosa rispetto alle magagne che talvolta possono celarsi. Peccato che i media se ne dimentichino troppo spesso.