“Per democrazia si intende anche una concezione generale della vita”

È giusto parlare di “democrazia malata”? Con questa domanda Carlo Buttaroni, presidente di Tecnè, apre i lavori dell’incontro Le notti bianche della democrazia in corso al Palazzo Ducale di Genova con la partecipazione di Umberto Ambrosoli, Nando Dalla Chiesa e Mario Tuttobene. “Quando parliamo di democrazia, non ci riferiamo soltanto a un insieme di istituzioni – prosegue Buttoroni, che modera l’evento -, ma indichiamo anche una generale concezione della vita. Nella democrazia siamo impegnati non soltanto come cittadini aventi certi diritti e certi doveri, ma anche come uomini che debbono ispirarsi a un modo di vivere con se stessi e con gli altri. Come regime politico la democrazia moderna è fondata sul riconoscimento e la garanzia della libertà sotto tre aspetti fondamentali: la libertà civile, la libertà politica e la libertà sociale”. Per Umberto Ambrosoli, figlio di Giorgio, l’avvocato assassinato nel 1979, le ultime vicissitudini fanno pensare ad una democrazia “che ha voglia di rinnovamento”. Osserva ancora Buttaroni: “Una democrazia ha bisogno, certo, di istituzioni adatte, ma non vive se queste istituzioni non sono alimentate da saldi principi. Se oggi c’è un problema della democrazia in Italia, è più un problema di principi che di istituzioni. A sessant’anni dalla promulgazione della Costituzione possiamo dire che le principali istituzioni per il funzionamento di uno stato democratico esistono”. Del resto, è stato notato, non sono mancati periodi difficili in questo senso, come durante gli anni di piombo o delle stragi di mafia. Tanti uomini si sono battuti per i valori fondamentali della democrazia. “Non parliamo di eroismo, ma di coerenza con la loro vita, mio padre non avrebbe mai rinunciato ad essere quello che era per colpa della mafia”, risponde a tale proposito Nando Dalla Chiesa, figlio del generale Carlo Alberto.