Belpietro indagato si rivolge a Napolitano: “Sia il primo politico che stringe la cinghia”
Come aveva anticipato ieri, appreso dell’indagine ai suoi danni per vilipendio al capo dello Stato, Maurizio Belpietro ha scritto un lungo editoriale sul giornale da lui diretto, Libero, ribadendo il perché di quella vignetta incriminata. Nell’articolo, infatti (quasi una lettera rivolta al presidente della Repubblica, Napolitano), Belpietro ricorda le voci di spesa aumentate al Quirinale esortandolo a dei tagli che darebbero l’esempio.
“Diciamo insomma – scrive il direttore di Libero – che lei è nella condizione ideale per prendere una decisione. E la decisione che le chiedo è quella di tagliare i costi del Quirinale. Non l’uno per cento fra due o tre anni, ma il dieci subito. Rinunci a qualche auto, ai collaboratori, agli aumenti, riduca le spese generali. Insomma, sfoltisca tutto ciò che può sfoltire. Lei può farlo, basta che lo voglia. Se mi rivolgo a lei e non a Fini o a Schifani, è perché il Quirinale non deve rendere conto a un migliaio di deputati che non hanno nessuna voglia di rinunciare a un euro. E poi perché lei è il capo dello Stato, cioè il rappresentante di tutti noi italiani. Dia l’esempio, signor presidente. Vedrà che altri seguiranno. E il Paese gliene renderà merito: sarà considerato il primo politico che ha avuto il coraggio di stringere la cinghia. E, sia detto con il dovuto rispetto, in un Paese di onorevoli papponi non è cosa da poco”.