Chi risponde con il cuore, e non con la testa
I sondaggi d’opinione hanno un grosso problema: chi vi risponde, posto di fonte al quesito, spesso confonde ciò che pensa del futuro con ciò che vorrebbe che il futuro portasse. Per fare un esempio, su molti giornali on line negli ultimi mesi si è chiesto ai lettori di esprimersi sul futuro della legislatura: in tantissimi hanno risposto che non sarebbe arrivata alla scadenza naturale. Tutti profeti (sembrerebbe) e politologi? O semplicemente i sondaggi di questo tipo possono dire qualcosa che va oltre la domanda?
L’ultimo caso che può ricordare il fenomeno riguarda il sondaggio con il quale Repubblica.it chiede ai suoi lettori se Rosy Bindi, indicata da Vendola, sarebbe la persona giusta da candidare alla guida del Paese. Nel momento in cui scriviamo si contanto circa 80.000 voti, e di questi il 76% sta rispondendo “sì”. Per capire quanto poco dica questo sondaggio, occorre fare un’altra domanda: ovvero servirebbe sapere quanti di costoro credono anche che Rosy Bindi avrebbe la reale possibilità di vincere le elezioni. Il dato, molto probabilmente, confermerebbe la tesi.
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