Quando si è sull’Orlo del Precipizio
Malgrado l’esortazione di Giorgio Napolitano da New York, la politica italiana ha conosciuto ieri una delle giornate più convulse e sguaiate della storia repubblicana. Ma se si voleva dare plastica rappresentazione del male che secondo il capo dello Stato affligge il nostro sistema politico, a cominciare da un’atmosfera di guerriglia nutrita dalla sistematica e reciproca delegittimazione delle parti, ieri il copione è stato purtroppo recitato alla perfezione. Non un insulto è stato risparmiato nella caotica follia che ha investito e avvilito ieri il Parlamento e la piazza antistante. Non un urlo rauco, non un’invettiva, un gesto di disprezzo, un’espressione smodata, una manifestazione di odio: tutto concentrato in una manciata d’ore. E nessuno ne esce con un profilo di decoro e di innocenza. Nessuno.
Continua a leggere su Corriere.it