Dalla merda d’artista ai denti delle dive
Un’ora vive la bianca farfalla, declama il poeta, tempo ha che le basta. Le dive lo sanno bene, e per farsi bastare il tempo della loro celebrità cercano di ottimizzare tutto quanto possono ricavarne. I nuovi media corrono in aiuto e premettono di divulgare una quantità straordinaria di informazioni utili a tenere salda la popolarità di un nome, di un volto e di un marchio.
E’ già da un po’ che le dive hanno preso a lasciarsi immortalare con il pancione, dando vita quasi a un filone autonomo del nudo d’artista. Ogni attimo della loro vita contiene una pepita d’oro, e condividerlo significa farlo fruttare in qualche modo, salvo poi polemizzare per le violazioni della privacy di cui rimangono spesso oggetto.
L’ultima trovata delle dive è stata quella di lasciarsi fotografare sotto i ferri del dentista. Lo hanno già fatto Kim Kardashian, Demi Moore, Ivanka Trump e chissà quante altre seguiranno. Vogliono farci vedere tutto di loro, anche i denti sfatti. Tutto è commerciabile, confezionabile e distribuibile. Ma non hanno inventato niente: Piero Manzoni aveva già sintetizzato il fenomeno inscatolando la “merda d’artista”.