A Geronzi l’Economist preferisce il Rubygate
Il giorno dopo la grande epurazione di Cesare Geronzi dalla presidenza di Generali, i giornali finanziari internazionali celebrano la fine di un ciclo. Il più discreto è il Financial Times, dalle cui colonne è iniziata la parabola discendente del banchiere romano. Forse il direttore Lionel Barber non ha voluto calcare la mano, dopo la Lex Column infuocata di ieri, vero e proprio necrologio per Mr. Geronzi. Dalle pagine del Wall Street Journal arriva invece un duro attacco nei confronti dell’ex numero uno di Mediobanca. «Le dimissioni di Geronzi sono un bene per la compagnia e per l’Italia», scrive Hester Plumridge nella rubrica Heard on the street. Per l’Economist, nulla da rilevare. Nella homepage del sito della testata capeggia il Rubygate. I procedimenti giudiziari contro Silvio Berlusconi sono più importanti della fine del banchiere italiano più potente. Almeno fino a ieri.
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