Le gaffe di Benedetto XVI su internet
L’episodio più eclatante è stato il caso di Richard Williamson. Era il gennaio del 2009 e Benedetto XVI decise di togliere la scomunica ai quattro vescovi seguaci di Marcel Lefebvre. Tra di essi il britannico Richard Williamson. Bastarono poche ore ai giornalisti di tutto il mondo per scovare agilmente su internet le sue deliranti dichiarazioni di convinto negazionismo della shoah e delle camere a gas nei lager. Protestò la comunità ebraica, si risentirono gli uffici della Curia romana responsabili dei rapporti con gli ebrei, diverse conferenze episcopali in giro per il mondo recapitarono in Vaticano scorno e incredulità. Una tempesta che si quietò solo dopo mesi di chiarificazioni e consultazioni e che si concluse con un atto almeno altrettanto inedito per un romano Pontefice: una lettera ai vescovi di tutto il mondo per chiarire l’intenzione della revoca della scomunica e ammettere, tra l’altro, che il Vaticano avrebbe potuto gestire tempestivamente il problema se solo avesse prestato più attenzione a internet. Non era la prima e non sarebbe stata l’ultima volta che Ratzinger “inciampava” in un incidente diplomatico e mediatico di portata globale.
Continua a leggere su Linkiesta