Gagarin fa litigare i comunisti italiani
Vodka per tutti, in quantità spaziali, così s’abbioccano serenamente e la smettono di litigare – comunisti contro comunisti, alcuni molto old e altri un po’ post – su Yuri Gagarin. Non sui poveri, sui migranti, su Gheddafi o su Berlusconi. Si azzuffano sul mitico cosmonauta sovietico, che giusto cinquant’anni fa, il 12 aprile del 1961, andò in orbita e diventò il simbolo del comunismo che, in attesa di conquistare tutta la terra, intanto cominciava espugnando lo spazio Gagarin, prima di mettersi il casco e partire, disse: «Mi porto lassù un po’ di salame, per accompagnare la vodka». I comunisti di allora lo applaudirono tutti. I comunisti di oggi, invece, si dividono. Facendo diventare quell’eroe del realismo socialista una vittima dell’odierna sinistra surreale (e minimale).
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