Latina. Alla Camera va di scena il Pennacchi Show
Per una volta lo show è dirottato altrove. Non è quindi il giorno dell’ennesimo “Berlusconi Show”, bensì quello del “Pennacchi Show”, che ha visto Berlusconi protagonista ad ogni modo. L’autore di Canale Mussolini, Antonio Pennacchi, ha presentato alla Camera la sua lista, Pennacchi per Latina, che appoggia il candidato futurista a sindaco della città pontina, Filippo Cosignani. In verità quello di Pennacchi è un impegno a metà: c’è la sua firma ma non la candidatura. “Io non potrei fare politica – afferma il Premio Strega 2010 – perché in politica si litiga sette-otto volte al giorno: io che soffro di cuore finirei per prendermi un infarto…”. È solo l’inizio. Pennacchi, infatti, ha subito iniziato la sua invettiva contro Berlusconi: “Il progetto parte da Latina perché la situazione lì è para para a quella nazionale. Berlusconi non ci può vedere, non sopporta che fascisti e comunisti si mettano insieme. L’altro giorno, quando hanno sparato a quello di CasaPound, io ho subito pensato che si trattasse dei servizi. Il messaggio è chiaro: fasci e comunisti non devono parlare, ma devono solo litigare e spararsi. Così Berlusconi è libero di farsi i cazzi suoi. I traditori non siamo noi – prosegue Pennacchi –, il fascismo era rubare ai ricchi per dare ai poveri, oggi stare con Berlusconi vuol dire rubare ai poveri per dare ai ricchi. Il vero traditore è chi sta con Berlusconi: uno come lui i fascisti l’avrebbero preso a bastonate, l’avrebbero spedito al confino. Paragonare Berlusconi a Mussolini è un’offesa a Mussolini. È vero, anche il duce andava a mignotte, ma poi mica le faceve ministre o deputate!”.
Potrebbero subentrare problemi per Pennacchi, avendo lui la tessera del Pd. “Io ho ancora la tessera, forse ora mi cacceranno. Ma il mio sogno non è che mi caccino, ma che si sciolgano, così facciamo un partito nuovo tutti insieme, perché separati non si vince niente.Vince solo il padrone. Chi pensa che il fascismo sono le leggi razziali, se lo tenga pure. Per me è il fascismo è pure una città costruita dal nulla, con le mani, dai miei padri, dai miei zii”.
Inoltre, il “fasciocomunista” ne ha anche per il superministro dell’Economia, Giulio Tremonti: “Quando lo vedo spengo la tv. Quindici anni fa parlava del tempo della ricchezza, diceva che eravamo sulla strada giusta. Oggi dice ‘ve l’avevo detto che arriva la crisi’. Ma quando? ma quando l’ha mai detto? È incredibile questa gente, io mi chiedo dove si lavi la faccia la mattina. Forse nel bidè”.
Insomma, ha concluso Pennacchi in romanesco, “se c’è una possibilità sola pe’ ‘sto Paese d’aripijasse nasce da qua”. Ma la chiosa è, ancora una volta, per Berlusconi: “L’idea di Asor Rosa mi è piaciuta, era una vera e propria provocazione artistica. E poi sarebbe pure ora che i carabinieri se l’andassero a pijà a quello lì”.