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La gerarchia stabilita mettendo i tacchi alti alle notizie

I RIALZI DEL CAV E DI SARKO'

Una delle leggende editoriali alle quali i conservatori di casa nostra sono più legati è quella secondo la quale i giornali on line non riuscirebbero a trasferire la gerarchia delle notizie che si può rendere con la foliazione cartacea. Complice della diffusione di questo errato luogo comune è la generica superficialità d’approccio alla materia in combinato disposto con il pessimo uso che spesso si fa delle home page. Non parliamo solo della grande selva di testate e testatine online: il fenomeno infatti interessa da vicino anche le grandi corazzate dell’informazione su web. Il problema della gerarchia tra notizie appassiona in verità da molto tempo anche gli osservatori della sola carta stampata, con particolare riferimento alla famosa distinzione tra fatti e opinioni che riempiono le pagine dei giornali. La vecchia scuola continua a scandalizzarsi per la quantità di opinioni che primeggiano sui fatti che vengono riportati dai giornali: e non a caso tutti costoro finiranno prepensionati dalla legge del mercato. I modernisti invece ritengono che la gerarchia la determinino esclusivamente i click e quindi l’interesse dei lettori, e si comportano di conseguenza: confezionando pagine – digitali o meno – spesso inguardabili. Si tratta di due posizioni evidentemente estreme e che mediate possono fornire una ricetta equilibrata ed efficace, tanto per il mercato del click quanto per il senso giornalistico che una pagina deve pure necessariamente avere nel suo complesso. Il premier Berlusconi, a questo proposito, fornisce un esempio molto chiaro del fenomeno, grazie al modo in cui vengono trattate le notizie che lo riguardano. Il Corriere.it oggi, ad esempio, apriva con la diretta del vertice tra Italia e Francia a Roma. Una notizia importante che era certamente degna dell’apertura, specie per le serie implicazioni che il conflitto in Libia sta determinando. Ed è pure ovvio che tale notizia sia degna d’esser corredata con pezzetti d’appoggio di tenore diverso: uno o più commenti, gallerie fotografiche, statistiche e curiosità. Ma il senso della gerarchia anche in questo meccanismo deve essere rispettato: e a noi sembra che sparare a corredo dell’apertura l’interessantissimo confronto tra l’altezza dei tacchi di Berlusconi e quelli di Sarkozy sia indegno di un grande giornale. In casi come questo le gerarchie si compongono mettendo i tacchi alti alle notizie: e non è un bel vedere.

 

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