Rai. La versione dell’uscente Mauro Masi
Le idee aziendali in Rai di Mauro Masi? “La lotta al pensiero unico, nato nel 1980 con l’esordio di Raitre. Ho tentato di far rispettare leggi e regolamenti a tutti. Inclusa la lobby di sinistra nell’informazione Rai”. In un’intervista al Corriere della Sera il direttore generale uscente della Rai (e neoamministratore delegato della Consap) si toglie qualche sassolino dalla scarpa. In particolare su alcuni personaggi. Inevitabilmente, tra questi, Michele Santoro: “Fa lo spiritoso – afferma in merito agli ‘auguri’ del conduttore di Annozero –. Ma non lo era quando l’estate scorsa trattava con me, attraverso un manager esterno specializzato in divi tv ben pagati, un contratto-quadro da 14 milioni di euro per sé, il principale collaboratore, per il regista…”. Alla domanda se “aveva promesso a Berlusconi di ‘normalizzare’ la Rai”, Masi risponde: “Ho lavorato a Palazzo Chigi con Berlusconi come con D’Alema e mi sono comportato nell’identico modo. Speravo di fare lo stesso alla Rai chiedendo a tutti il rispetto delle regole”. E mentre Idv e Pd hanno festeggiato la dipartita di Masi dall’azienda, il Pdl ha preferito non lasciarsi troppo andare. “Non un ringraziamento”, fa notare l’intervistatore a Masi. “Capiremo nel tempo le ragioni… Forse perché non ho mai nascosto le mie idee chiare sulla politica aziendale”.