Adesso a Milano toccano 15 durissimi giorni di guerriglia
Moratti, adesso è chiaro, avrebbe fatto bene a presentarsi coi tre pani del perdono di manzoniana memoria da Pisapia. Ma è certamente errato ridurre tutto agli effetti della gaffe della sindaco uscente. Milano vivrà forse una stagione nuova, non è certo con che sindaco, ma di certo qualcosa è cambiato in modo irreversibile. Per vivere il cambiamento però toccherà ancora sopportare quindici giorni di assoluta guerriglia, che si annuncia durissima e che avrà per forza di cose importanti effetti sugli equilibri nazionali, specie all’interno della maggioranza. Bisogna vedere quanto si riuscirà a tenere a freno la voglia di resa dei conti interna: perché certo la Lega imputerà il modesto risultato alla scelta del candidato. La dura flessione del bipolarismo ha davanti a sé due alternative: la possibilità del nuovo ordine e la minaccia del disordine permanente. Speriamo bene.