Chiunque vinca, Milano ha già perso
Si vota a Milano, ma tutti pensano a Roma, al governo, al berlusconismo sottoposto all’ennesimo test. La città, il magro bilancio della Moratti, e le vaghe proposte del centrosinistra di Pisapia sono lontanissimi dal “dibattito”. La città dove la Seconda Repubblica è nata si trova “obbligata a discutere” di Brigate Rosse, dell’estremismo di Giuliano Pisapia, del ruolo della magistratura.
Mentre a Milano, in fondo, servirebbe solo un buon sindaco da qui al 2016.
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